Nel 2019 verranno celebrati i vent’anni dalla morte di Mons. Clemente Riva, vescovo rosminiano, ausiliare di Roma per il settore Sud e apostolo del dialogo ecumenico e interreligioso. Per l’occasione viene riproposto in una nuova edizione il suo ultimo libro, “Al centro della città metterei l’uomo”, promosso insieme alle Edizioni Rosminiane dall’Associazione culturale che porta il nome del vescovo e che dal 2010 organizza tre volte l’anno la Festa del libro e della lettura di Ostia.
“Con il passare del tempo – osserva nella nuova prefazione Gianni Maritati, giornalista Rai e presidente dell’Associazione – ci rendiamo conto sempre meglio di quanto manchi alla Chiesa cattolica e al mondo della cultura italiana ed europea una figura intensa e luminosa come la sua”. Mons. Clemente Riva “dedicò la sua vita al dialogo ecumenico e interreligioso, alla pastorale della cultura e all’impegno sociale. Tenace e fiduciosa fu, soprattutto, la sua tensione verso il ‘sogno’ dell’unità fra tutti i cristiani, finalmente reinnestati nella comune ‘radice santa’, l’ebraismo”.
Un libro che ha molto da dire sulla situazione sociale ed ecclesiale di oggi. “Maestro e testimone esemplare, mons. Riva ci aiuta ancora oggi a non smarrire – di fronte alle inevitabili difficoltà e lentezze del quotidiano – i punti acquisiti, come l’indispensabile coinvolgimento dei laici nella vita della Chiesa, la pazienza e la perseveranza del dialogo con tutte le confessioni e tradizioni religiose, la cura nel mettere sempre in luce la dimensione della speranza, della completa fiducia in Dio, del totale abbandono all’azione dello Spirito Santo. L’eredità di mons. Riva insiste su un modello di Chiesa in perenne stato di missione, sul rapporto intrinseco fra carità e giustizia, e sull’amore universale, specie per gli ultimi e per i più deboli”.
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