Nel passato abbiamo contrastato lo sviluppo del nucleare in Italia. Ci siamo schierati nel referendum dell’8-9 novembre 1987, a favore della cancellazione del programma nucleare nazionale, come ci siamo schierati nel referendum antinucleare del 12 e 13 giugno 2011, dopo il disastro nucleare di Fukushima, in Giappone, con la stragrande maggioranza degli Italiani che hanno determinato la fine all’energia nucleare da fissione in Italia, ma certamente a favore della ricerca, e di questo ne siamo fieri!
In caso contrario avremmo disseminate nel nostro Paese centrali altamente costose, pericolose, nocive all’ambiente ed alla vocazione turistica del nostro territorio, e soprattutto con il problema dello smaltimento delle scorie radioattive altamente pericolose che avrebbero contaminato parte del nostro territorio. Da sempre, quindi, contrari al nucleare da fissione, ma aperti e fortemente interessati al nucleare da fusione. Oggi la scienza ha fatto un grande passo nel produrre energia pulita dalla fusione, anche se ancora in fase di sperimentazione. Una grande speranza per il nostro futuro dove, finalmente, si potrà avere energia in abbondanza, senza più emettere gas serra e senza più scorie radioattive. A questo punto auspichiamo che l’Italia possa essere all’altezza della situazione, pronta ad essere avanguardia con i nostri scienziati e ricercatori rispetto alla nuova frontiera della fusione. Certamente la strada è ancora lunga per realizzare gli impianti del nuovo nucleare, ma siamo soddisfatti delle scelte ponderate effettuate negli anni da noi e dagli Italiani a differenza di chi voleva invece proseguire con una tecnologia superata ed altamente pericolosa per l’ambiente.
E’ quanto dichiarano in una nota il Prof. Ennio La Malfa, fra i padri fondatori dell’ambientalismo nazionale ed oggi responsabile scientifico di Ecoitaliasolidale e Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale di Ecoitaliasolidale.