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I NONNI E L’ITALIA REFERENDARIA

– Giusto undici anni fa, si sentiva il bisogno di evidenziare il ruolo e la funzione degli anziani d’Italia attraverso la straordinaria figura dei NONNI, nella consapevolezza di un divenire inesorabile e di un ripetersi di alternanze tra giovani e meno giovani, ma anche della scarsa attitudine della nostra società civile a tutelare concretamente questo patrimonio di risorse umane e non solo. Adesso, nostro malgrado, salvo la prospettiva della terza dose di vaccino per gli over ottanta, siamo di nuovo nel tritacarne di proposte e disegni di legge, di modifiche ai meccanismi fiscali e reddituali, dal catasto al “cittadinanza”, mentre i protagonisti dei rave vengono trattati come i panda e i referendum proliferano sulle ali della transizione digitale… Insomma le priorità per i legislatori non finiscono mai, quelle che sospingono inesorabilmente gli anziani verso una ipotetica quinta età, nella speranza e nell’attesa di segnali che non siano soltanto di fumo…
Che cosa volete che vi dica, rimane quasi imbarazzante sostenere che prima andrebbero tutelati i valori certi, ma a rischio per fragilità ovvia, piuttosto che altro, che andrebbero riconsiderate le pensioni non consone e sostenuti diversamente coloro che sono in trincea con disabilità gravi. Nonostante questo stato di enorme disagio, autorevoli forze e movimenti politici trovano modo di orientare il loro impegno su obiettivi divisivi e opinabili.
Per questo, vi invito a rileggere con me quello che sentii il dovere di condividere il 20 settembre del 2010…
FAMIGLIA E SOCIETÀ
NONNI… IN FAMIGLIA
di Silvia Scandolara e Tina Guerra
Nella società contemporanea, un’importante risorsa per la comunicazione familiare è costituita dai nonni, anche in considerazione del fatto che, secondo il censimento del 1991, il 25% della popolazione italiana è composto di persone che hanno superato la soglia dei 65 anni, e quindi costituiscono una fonte fondamentale di esperienza per le famiglie che ne sanno cogliere la disponibilità. L’intesa tra generazioni, però, costituisce da sempre un problema e se la comunicazione tra genitori e figli non è facile, assai più difficile è il dialogo tra nonni e nipoti, i quali appartengono a generazioni molto distanti fra loro ed hanno così vissuto esperienze troppo dissimili, sviluppando diversi modi di pensare e di agire. Le discordanze tra giovani ed anziani possono essere causate anche da motivi radicati nella persona. L’anziano, infatti, è molto spesso critico nei confronti del giovane, nel quale vede riflesso qualità che egli possiede solo in parte, come la giovinezza, la bellezza, il vigore e la speranza. Il giovane, a sua volta, tende ad associare il concetto di anzianità con quelli di malattia, infermità, inutilità e morte, arrivando così ad un’interpretazione negativa di questa fase della vita. Si avverte quindi l’importanza di trovare in famiglia le modalità più opportune per un incontro e un dialogo tra nonni e nipoti. A questo proposito, ritengo sia utile riflettere su ciò che gli uni possono comunicare agli altri. La comunicazione tra nonni e nipoti ha un’incidenza rilevante sulla vita di quest’ultimi. Gli anziani, infatti, si trovano nella situazione oggettiva migliore per accogliere in sé e apprezzare tutta la propria vita, cioè per amarsi e per aprire con le nuove generazioni un dialogo ricco e intenso. Essi sono, nella maggior parte dei casi, liberi da incombenze lavorative ed hanno perciò più tempo a disposizione per sé e per gli altri. Inoltre, non hanno davanti molti anni di vita che li costringono ad accumulare beni e ricchezze, quindi essendo più liberi dai problemi “dell’avere”, possono occuparsi di quelli relativi “all’essere”. Nel corso degli anni dunque, gli anziani hanno accumulato un notevole patrimonio personale da mettere al servizio degli altri. Tale comunicazione varia però secondo l’atteggiamento assunto dai nonni nei confronti dei loro nipoti. A questo proposito, Neugarten e Weinstein operano una classificazione e parlano di “nonni formali”, “nonni per divertimento”, “nonni sostitutivi”, “nonni immagini di autorità” e “nonni come immagini distanziate”. I “nonni formali ”sono quelli che hanno scarsi e occasionali contatti con i loro nipoti. Con il loro distacco, essi comunicano egoismo, freddezza e disinteresse. Abbiamo poi i “nonni per divertimento” che desiderano occuparsi dei nipoti solo quando hanno del tempo libero. Anche in questo modo, essi comunicano freddezza ed egoismo. I “nonni sostitutivi” sono invece quelli che svolgono la funzione di genitori per parecchie ore della giornata. Essi comunicano con il nipote sulla base della loro personalità, che si è affermata nel corso della vita e modificata con l’età. Infine, vi sono i “nonni come immagini d’autorità” che suscitano timore e rispetto e i “nonni come immagini distanziate” che vivono lontano o che sono troppo vecchi per instaurare un rapporto con i giovani. Se, nonostante la lontananza spaziale, i nonni si interessano della vita dei nipoti, hanno la possibilità di comunicare che l’affetto può essere trasmesso anche al di là dello spazio. Da quanto detto, si può rilevare quindi che non è sufficiente essere nonni per essere saggi e per comunicare il valore della vita, del lavoro e della famiglia, ma occorre aver maturato ed essere disposti a maturare doti positive. Anche gli anziani, però, devono essere disponibili a cogliere ciò che fanciulli, adolescenti e giovani hanno da comunicare. I nipoti, infatti, trasmettono agli anziani i doni propri della loro età, quali l’entusiasmo, la creatività, la gioia e la speranza, stimolandoli alla partecipazione in famiglia e al di fuori di essa. Gli anziani possono essere così coinvolti nelle vicende della casa ed avere l’opportunità di misurarsi con gli altri e di prendere atto della nuova mentalità, senza però negare i valori della tradizione, di cui sono depositari. Possiamo quindi concludere che una comunicazione efficace tra nonni e nipoti potrebbe migliorare la qualità della vita di entrambi. Per questo motivo, è necessario che anziani e giovani si impegnino, al fine di valorizzare ciò che gli uni possono donare agli altri.
… 2010
Decima edizione della Festa dei Nonni nella Parrocchia Chiesa Madre San Nicola di Mira
Rodi Garganico
Votiamo il nonno più in gamba del Gargano!
Anche se in Italia è il due ottobre che si celebra la “giovane” festa dei nonni che è stata istituita nel 2005 dal Parlamento , il quale ha riconosciuto ufficialmente il ruolo sociale fondamentale dei nostri nonni, a Rodi Garganico i nonni ormai da un decennio vengono festeggiati in occasione della memoria dei santi Gioacchino ed Anna.
Spesso abbiamo la tendenza a considerare le persone anziane un problema. In passato. nel dialogo fra adulti si sentiva riecheggiava quella vecchia canzone che faceva così “… e il vecchietto dove lo metto, dove lo metto non si sà…”. Oggi, complice sicuramente il
benessere, e una vita media più lunga, le persone anziane vengono sempre di più ad avere un ruolo importante in questa nostra società.
I nonni, figure che, in questo periodo di crisi in cui un solo stipendio non basta più, svolgono un compito molto importante di supporto alle famiglie (guardando i bambini e alleggerendo le pressioni sul bilancio familiare) e al tessuto sociale del paese.
Per ricordare tutte queste persone che, dopo aver svolto un ruolo fondamentale nella società, diventano indispensabili domenica 25 Luglio presso la parrocchia San Nicola di Mira il parroco don Michele Pio Cardone celebrerà alle 19.00 una messa animata dai nonni provenienti da tutte le città e paesi del Gargano che saranno presenti alla manifestazione a proporre le loro tradizioni subito dopo la santa messa quando seguirà un momento di festa, dove si voterà il NONNO PIU’ IN GAMBA del Gargano.
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