Moria di pesci a Rosignano, il mare è malato e i pesci muoiono. Le sostanze tossico nocive, attraverso il mare, avvelenano i pesci e quelli che non muoiono portano con loro mercurio. I contaminati entrati nella catena alimentare, vengono poi ingeriti dall’uomo provocando, oltre ad una serie di malattie degenerative e neuro degenerative, anche il cancro, in sinergia con l’amianto, abbondantemente presente in quel territorio, per l’uso che se ne è fatto in modo indiscriminato.
E poi ci sono i pescatori: chi mangerà più il pesce di Rosignano dopo che tuta Italia è venuta a conoscenza del fatto che i pochi esemplari rimasti in vita, una volta pescati, sono tossici? “Non si può risolvere soltanto con il divieto di balneazione…Non c’è solo un intero settore, quello del turismo che andrà in rovina, ma anche il comparto, quello della pesca, e quindi dell’indotto della pesca e dei ristoranti che non potranno più cucinare il pescato del luogo.
Per questo motivo l’Osservatorio Nazionale Amianto chiede che venga dichiarato lo stato di calamità e i pescatori di Rosignano, pesantemente colpiti da questa contaminazione, siano indennizzati con la sospensione del pagamento delle tasse e con sovvenzioni. Aspettiamo che la procura faccia piena luce sui fatti”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente ONA.
Antonio Dal Cin e Antonella Franchi continuano a chiedere al sindaco di Rosignano di agire affinché si blocchi l’inquinamento per preservare la salute dei cittadini.
“Che fa il Sindaco di Rosignano? Vuole estendere il divieto di balneazione.
Ma piuttosto, compia il suo ruolo! Tuteli la salute con la prevenzione primaria, che presuppone di non contaminare l’ambiente. Questo io chiedo per salvare vite umane e non solo i pesci del mare”,
dichiara Massimiliano Posarelli.
“Basta giocare con la salute delle persone. Non è giusto che a rimetterci siano sempre i cittadini inconsapevoli, in questo caso i pescatori; famiglie intere che vivono grazie al pescato e che adesso rischiano di non poter più continuare a lavorare”, dichiara Antonio Dal Cin, coordinatore Nazionale ONA.
“Rosignano è tra le città che ha il record di patologie asbesto correlate, in particolare mesoteliomi. Noi dell’ONA preannunciamo un’istanza di giustizia alla Procura della Repubblica di Livorno, che inoltreremo anche alla Procura Generale di Firenze perché vengano identificati coloro responsabili dello sversamento”, dichiara Antonella Franchi, Coordinatore Nazionale ONA.
I numeri della strage: Sono stati registrati dall’Osservatorio Nazionale Amianto e in ultimo confermati anche dall’Azienda Sanitaria Locale n. 25 casi di mesotelioma nel periodo dal 1993 al 2008, (e quindi un
caso l’anno, già al di sopra della media nazionale tenendo conto che la città ha 15.850 abitanti, e quindi ci dovrebbe essere un caso ogni 7 anni, e tale incidenza, già 7 volte superiore alla media è divenuta ora 25 volte superiore alle media nazionale, poiché per il 2015 e il 2016 si sono verificati, come confermato anche da ASL – i casi sono ora 52 dal 1982 a tutt’oggi, e quindi si sono avuti 27 casi dal 2008 ad oggi, in media 3 casi ogni anno), e in ultimo n. 7 casi di mesotelioma per il 2015 e il 2016 (cui si aggiungono poi tutte le altre patologie asbesto correlate), e un’aumentata incidenza di
cancri e di altre malattie degenerative.