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MISTERI DOLOROSI l’editoriale del Direttore

Ieri, il Presidente francese Macron ha fatto visita a Conte e Mattarella. E’ stata l’occasione per benedire ufficialmente il nuovo Governo Italico, ma anche sottintendere la ripulsa del vecchio, di cui faceva parte l’ex vice premier Di Maio, oggi Ministro degli Affari Esteri. Ricorderete il gesto solidale con i gilet gialli… Quella storia, che era ben meno di tanto altro che ha messo in bilancio la Francia a nostro danno, costituiva una remora formale per una collaborazione sul problema dei migranti irregolari e non solo. Tanti minuetti, ma la sostanza è che sui rimpatri degli “economici” le chiacchiere stanno a zero: costo medio di ognuno quindicimila euro e non è detto che i paesi di provenienza siano disponibili ad accettarli, anzi. Con tutto il rispetto, c’è da fare ricorso all’inspiegabilità, al mistero nella sua declinazione meno piacevole, quella dolorosa, se veniamo “gentilmente” invitati ad accettare illogicità, omissioni e sentenze di comodo per vulnus evidenti del sistema, insulti al raziocinio mentale comune. Vi chiederete e mi chiedo per quale motivo non si siano ancora sciolti i misteri “dolorosi” della nostra storia repubblicana, pur regolata da una Costituzione ispirata ai principi della democrazia, della trasparenza e della equità. Bene – si fa per dire – è evidente che qualche bullone erratico tra gli ingranaggi c’è ed è anche palese che non c’è verso di toglierlo. Appunto, senza risposte plausibili, la nostra storia, dalla scomparsa dell’Oro di Dongo, ai dubbi sul Referendum tra Monarchia e Repubblica, alle stragi da Portella delle Ginestre, in poi, passando per Ustica, Bologna… Ai delitti eccellenti come quelli di Pasolini, Moro, Calvi, Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino, alle trame che hanno portato il Bel Paese alla subalternità economica e politica dall’inizio degli anni novanta dello scorso secolo, giusto quando si apriva anche il caso di Ilaria Alpi, per il quale ancora ci si batte, onde evitare la definitiva archiviazione. Il dubbio è che ci si voglia costringere al rispetto del segreto, quindi dell’enigma irrisolvibile, arcano ed ambiguo come tutte le verità scomode, al punto di divenire inconfessabili, soprannaturali.

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