Carenza di treni e corse soppresse, parte la petizione dei pendolari della neonata ferroviaria Metromare. Il bollettino è sempre nero e non c’è giorno in cui tutto fili liscio. La situazione è ancora più drammatica perché chi si sveglia la mattina e ha in programma di salire sul treno deve mettere in conto guasti e ritardi, con pendolari ammassati sulle banchine della stazione o su strada in attesa di mezzi sostitutivi. Stufi di un servizio di “serie B”, hanno così lanciato una petizione online e cartacea con banchetti di raccolta davanti alle stazioni. Una battaglia pluridecennale per garantire un servizio pubblico efficiente e a misura di viaggiatori, che chiama a raccolta pendolari e cittadini, per fare sentire la propria voce, forte e chiara, nei confronti di Regione, Comune, Cotral e Astral.
Metromare, i pendolari non si fermano: “Petizione contro il disastro che continua”
“Abbiamo deciso di ampliare la partecipazione diretta di tutti i pendolari della linea mediante una raccolta firme su un testo di petizione che abbiamo preparato ad hoc, chiamando a raccolta centinaia di viaggiatori – spiega Maurizio Messina, presidente del Comitato Pendolari Roma-Lido – L’obiettivo è quello di scardinare un muro di gomma rappresentato dalle istituzioni e dalle aziende di trasporto deputate a garantire un servizio pubblico efficiente che ad oggi non esiste. Vogliamo fermare un disastro annunciato con il quale conviviamo quotidianamente”.
Non è la prima volta che il comitato pendolari dell’ex ferrovia concessa avvia una petizione del genere. Anni fa, avviò una simile iniziativa su change.org riuscendo ad ottenere 4.445 firme, senza grossi risultati. Ora, però la situazione è cambiata perchè si prospetta un cambio ai vertici della Regione Lazio.”Zingaretti in quasi 10 anni è riuscito a fare strage di diritti e servizi, portando le ferrovie ex concesse al collasso – aggiungono dal comitato pendolari Roma-Lido – I numeri d’altronde parlano chiaro e sono impietosi. Mettono con le spalle al muro Zingaretti, il suo partito PD ed anche tutti i partiti suoi alleati in Regione, vecchi e nuovi, che su questi temi non hanno mai aperto bocca perché non potevano giocarsi la comoda poltrona”.
Dieci anni fa, infatti, i treni del servizio erano ben 15, con 178 corse giornaliere e una frequenza tra un convoglio e l’altro che non superava mai 8/10 minuti. Ora, invece, i treni sono solo 4/5, con alcuni di questi che spesso si bloccano durante il tragitto. Con circa 80 corse in meno rispetto al decennio precedente, sono triplicati anche i tempi di attesa, arrivando a toccare i 22/30 minuti tra un convoglio e l’altro. Peggiorati anche gli impianti di traslazioni funzionanti, scesi da 98 al 50%. “La situazione è drammatica con pendolari costretti a scendere sui binari a causa di guasti improvvisi – conclude Messina – A tutto questo si aggiungono anche biglietterie e stazioni continuamente chiuse. E’ ora di dire basta a questo scempio, continueremo la nostra lotta fino al cambiamento. Per chi non lo sapesse ancora – il Comitato Pendolari ha lanciato una petizione sullo stato in cui versa la linea, con alcune richieste specifiche. Vi invitiamo a firmare e far firmare la petizione on line oppure in maniera cartacea”.