8 GIUGNO 2020
– Ma non avvertite anche voi il bisogno assoluto di aprire, anzi di spalancare il diaframma ossidato della coscienza, a fronte del conformismo emergenziale, della velatura da Covid, che rende ogni cosa relativa, posponibile, oltre ogni ragionevole dubbio della logica. E così, continuiamo a smottare nell’effimero, nella discussione sui ritardi di un soccorso, piuttosto che sulla tempistica e la location di un evento, come quello degli Stati Generali dell’Economia, tanto urgente, quanto improvvisato, da far pensare ad un mero adempimento formale in ragione di una decisione presa, circa l’acquisizione dei trentasette miliardi del MES, vincolati alla salute. Ecco, allora, in nome di tutti coloro che oggi invocano raziocinio e giustizia di governo per il Bel Paese, per i tanti che ci hanno lasciato, dopo aver dato un generoso contributo di saggezza per la crescita della nostra qualità sociale, attraverso l’educazione e in primis quella psicofisica, che non prescinde dalla motoria, come ci hanno raccomandato e insegnato nel corso degli ultimi tre secoli i “putativi” Obermann, De Sanctis, Baumann, Mosso, Montessori, Urbani, Giugni, Enrile, Zauli e coloro che si sono battuti per l’elevazione dell’educazione fisica a scienza motoria, a cominciare dal fondatore della FISAM, il mio “buon maestro”, Probo Zamagni, da quelli che hanno condotto in porto le facoltà universitarie nel 2010 e da quelli che entusiasticamente le hanno frequentate per vocazione alla missione educativa, sento l’esigenza di divulgare l’impegno morale, che prescinde dal ruolo, ma che nasce dal profondo, appunto dalla coscienza. L’impegno è e dovrà essere quello di rendere sensibili le parti in causa rispetto alla necessità primaria, irrinunciabile dell’educazione motoria in funzione di uno stile di vita consapevolmente sano, a cominciare dai primi mesi di vita. A questo punto, potremmo recuperare con vantaggio, rispetto alle ingiustificabili lacune in essere, proprio in ragione degli adempimenti vincolanti alla salute per il finanziamento straordinario attraverso il MES, cosa che consentirebbe di sostenere senza se e senza ma un vero salto di efficienza, con l’immissione nel sistema della scuola, del welfare, della salute preventiva e riabilitativa, degli “over 65” e dello sport agonistico, dei dottori e dei professori in scienze motorie, così come auspicato dall’ ICSSPE sin dal 1958 e indicato da UNESCO e Parlamento Europeo con tante esplicite risoluzioni, sino a quella del 2013 del Consiglio Europeo che approvava il programma comunitario Erasmus+ 2014/2020, programma unico per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, articolato in tre Azioni chiave (Mobilità di apprendimento, Progetti di cooperazione e Riforme Politiche) e due Attività specifiche: Jean Monnet e Sport. Dunque, potremmo avere una prova d’appello, la possibilità unica e forse irripetibile di un italico riscatto, dopo tante battute a vuoto, dopo settant’anni di assenza dalla Scuola Primaria, cosa che adesso grida addirittura vendetta.