Mario Eufemi, militante storico di CasaPound, da cosa è motivata la sua scelta di candidarsi a Sindaco di Nettuno?
Senso del dovere e di responsabilità verso la mia città. È la prima volta che presento una candidatura ed ho atteso la soglia dei quarant’anni perché solo adesso mi sento in grado di affrontare con l’opportuna preparazione un impegno così importante. In questi mesi ho dialogato con molte altre forze politiche ma mi sono reso conto che quello che cercavo non coincideva con le priorità di altri interlocutori ed insieme al mio gruppo storico ho deciso di intraprendere questa strada.
Quali sono i punti cardine sui quali ruoterà il suo programma per la riqualificazione della città?
La città è in uno stato di degrado ed abbandono senza precedenti e soltanto la passione politica unita alla competenza e alla volontà di operare nell’interesse collettivo può portarla fuori dalle sabbie mobili. Il nostro programma è incentrato sulla necessità di far sentire di nuovo i cittadini di Nettuno, orgogliosi della propria città e per farlo agiremo sulla sicurezza sociale e la ripresa economica. Nettuno deve tornare a risplendere grazie alle risorse naturali e di interesse storico che le generazioni che ci hanno preceduti ci hanno consegnato. Queste sono state vilmente deturpate negli ultimi venti anni di politica ed è nostro dovere farle valere di nuovo per tutti i Nettunesi. Mi riferisco ad ambiente e turismo, ma anche al sostegno alle piccole e medie imprese, agli artigiani e alle aziende agricole del territorio.
Cosa pensa delle passate amministrazioni? E dei candidati in lizza per Palazzo Matteotti?
Il centrodestra ha fallito, il centrosinistra ha fallito, il movimento cinque stelle ha fallito, i politici oggi si vergognano dei simboli che hanno rappresentato per anni e si nascondono nel civismo. Cosa dovrei pensare se non che chi ha sbagliato in buonafede non dovrebbe far altro che mettersi al servizio di una nuova classe dirogente a cui dare consigli disinteressati senza pretendere nulla in cambio? Chi invece ha messo i suoi interessi al di sopra di quelli di Nettuno, non deve avere ruoli neanche marginali.
Secondo lei quali sono le zone di Nettuno, che andrebbero maggiormente attenzionate e perché?
Ogni quartiere di Nettuno ha eguale importanza ed ha delle esigenze a cui l’amministrazione ha il compito di provvedere. Il centro è paralizzato dal cantiere di piazzale Berlinguer e da una viabilità da terzo mondo, le periferie sono attraversate da mulattiere, sono buie e spesso utilizzate come discariche a cielo aperto. I cittadini sono considerati solo contribuenti, a cui chiedere il pagamento delle imposte comunali e non membri di una comunità che deve risorgere.
CasaPound ha una matrice politica molto forte, può spiegare ai cittadini il vostro movimento, da quanto tempo siete sul territorio ed il vostro operato in questi anni?
CasaPound ha da sempre avuto una connotazione fortemente sociale e così continuerà ad essere, comunque vada il 26 maggio. Mi preme raccontare un semplice aneddoto. Quando il mio nome era in ballo quale possibile candidato sindaco dell’area di centrodestra, feci una sola richiesta: avrei tenuto per me soltanto la delega ai servizi sociali, non avevo interesse a mettere le mani su assessorati storicamente più contesi come l’ambiente o i lavori pubblici. Questo a dimostrazione della coerenza che ci ha sempre caratterizzato sin dal 2012, anno in cui la nostra bandiera è arrivata a Nettuno.
Cosa vorrebbe dire ai cittadini di Nettuno, qual è il suo messaggio per loro, in via delle quantomai prossime amministrative?
L’ appello che rivolgo ai miei concittadini è di ricordarsi le promesse ricevute da chi ha chiesto il loro appoggio fino al 2016 e di fare un confronto con quanto effettivamente le precedenti amministrazioni, abbiano portato a termine. Il programma che presenteremo il 31 marzo è semplice, concreto e realizzabile. Abbiamo le idee chiare e la forza per portarle a termine. Non fatevi fregare di nuovo, Nettuno non se lo può permettere!