Marina Bis: via al processo di Appello
Ha inizio il processo di appello Marina Bis, è prevista per febbraio 2020 la prima udienza. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA e legale dei familiari: “bene la sollecita fissazione dell’Appello per rendere giustizia alle vittime. Intanto proseguiamo le azioni risarcitorie”.
La Corte di Appello di Padova (III Sezione penale) ha fissato per il prossimo 6 febbraio 2020 la prima udienza del processo di appello Marina Bis. Il primo grado del procedimento si è concluso con l’assoluzione degli imputati, pronunciata dal Tribunale, Dott.ssa Chiara Ilaria Bitozzi, e appellata non soltanto dalle parti civili ma dallo stesso Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Venezia, Antonio Mura.
Giustizia per le vittime amianto della Marina Militare
Sul banco degli imputati gli alti ufficiali della Marina Militare Italiana. L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, difensore dei familiari di tre ex Marinai deceduti per mesotelioma, dopo che la maggior parte dei casi sono caduti in prescrizione, a suo tempo, ha impugnato la sentenza ai fini delle statuizioni civili, e ha sostenuto anche nell’istanza alla Procura Generale, poi accolta, l’impugnazione anche ai fini penali, che sulla base delle indagini della polizia giudiziaria e dell’ispettore Omero Negrisolo, e delle risultanze dibattimentali, risultano confermate le ipotesi di reato di omicidio colposo.
Le risultanze della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati hanno permesso di appurare la sussistenza di 830 casi di mesotelioma, di cui 570 solo tra i marinai, e poi centinaia di altri casi per altre patologie asbesto correlate, un fenomeno epidemico di vaste dimensioni, che non poteva certo sfuggire all’occhio vigile dell’ONA.
“Bene la sollecita fissazione dell’Appello per rendere giustizia alle vittime. Intanto proseguiamo le azioni risarcitorie”, dichiara Bonanni, “oltre al Marina Bis, ci sono altre centinaia di vittime. Il tutto è confluito nel Marina Ter, e confidiamo che la richiesta di archiviazione ivi formulata ed opposta, porti a dare giustizia alle vittime”.
I dati agghiaccianti
Presso la Procura della Repubblica di Padova sono stati segnalati 1101 casi di vittime di amianto tra coloro che hanno svolto attività di servizio imbarcati nelle unità navali, ovvero a terra: il dato epidemiologico, o meglio la vera e propria epidemia di patologie asbesto correlate, certifica e conferma la condizione di rischio dovuta anche alla violazione delle regole cautelari.
In Marina Militare le vittime sono state parificate alle vittime del dovere. Bonanni è impegnato da circa 20 anni nella rappresentanza e difesa di vittime dell’amianto e da più di 10 anni ha iniziato a segnalare casi tra coloro che sono stati imbarcati nelle unità navali della Marina Militare.
Per questi motivi, l’ONA ha sostenuto la forte mobilitazione delle vittime e dei loro famigliari, costituendo il dipartimento delle vittime del dovere, che ha permesso il risarcimento dei danni in sede civilistica.