C’è un errore che potrebbe costare la pensione. Se non volete rimanere a lavoro più a lungo del previsto meglio che evitiate di commetterlo.
Cosa serve per andare in pensione? La maturazione di un determinato numero di contributi e, in alcuni casi, il compimento di una specifica età anagrafica. Per diversi scivoli, poi, ci sono condizioni aggiuntive che possono ritardare o meno il pensionamento.
Il sistema previdenziale italiano non è complesso ma bisogna prestare attenzione ai dettagli degli scivoli di pensionamento per capire quale utilizzare per lasciare il mondo del lavoro. Tutti i lavoratori possono scegliere la pensione di vecchiaia avendo compiuto 67 anni di età e maturato 20 anni minimo di contribuzione. Poi ci sono una serie di opzione riservate ad alcune categorie come l’APE Sociale per invalidi dal 74%, disoccupati, addetti alle mansioni gravose e caregiver da almeno sei mesi o la pensione contributiva per chi rientra nel sistema di calcolo contributivo.
In comune tutti questi scivoli hanno la necessità di raggiungere un determinato requisito contributivo per poterlo richiedere. Si va da un minino di 5 anni per la pensione a 71 anni di età ad un massimo di 42 anni e dieci mesi per la pensione anticipata ordinaria. Senza toccare la quota prevista si potrà dire addio (per il momento) alla pensione desiderata. Ecco perché è fondamentale verificare che i contributi siano versati puntualmente.
Il lavoratore non trova i contributi, cosa può fare?
Pensate, essere prossimi al pensionamento e scoprire contributi mancanti nell’estratto conto INPS. L’errore sarebbe stato quello di non controllare periodicamente i versamenti accedendo semplicemente al portale dell’ente della previdenza sociale. La frequenza è importante perché i contributi possono essere soggetti a prescrizione e, di conseguenza, una volta prescritti non sarà più possibile presentare una denuncia oppure una segnalazione all’INPS. L’interessato dovrebbe procedere necessariamente con il riscatto dei periodi risultanti privi di contributi tramite la creazione di una rendita vitalizia.
In caso di contributi non prescritti, invece, si potrà utilizzare all’interno del Fascicolo Previdenziale sul sito INPS (ricordiamo che si accede con le credenziali digitali, SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi) la funzione segnalazione contributiva (menu sulla sinistra della pagina sotto a “Posizione assicurativa”). Una volta entrati nella sezione bisognerà entrare su “Gestione” e selezionare la situazione in base al periodo da segnalare. Poi si dovrà scegliere il tipo di contribuzione mancante e compilare il form con le informazioni richieste. I dipendenti pubblici per segnalare errori possono usare la funzione RVPA disponibile anche questa nel Fascicolo Previdenziale del cittadino.