di Filippo Mariani
A parte il fenomeno appena studiato di un eccessivo riscaldamento della parte orientale dell’Oceano Pacifico, soprattutto in prossimità delle coste del continente americano, che sta per “scatenare” El Niño, tutto l’oceano Pacifico non si sta riscaldando come era stato previsto già 20 anni fa da climatologi e oceanografi. Anzi, in alcune aree di questo vasto oceano, soprattutto quelle centrali vanno raffreddandosi. Che sta succedendo?
Si è scoperto, grazie agli studi di valenti scienziati francesi della Université Sorbonne, che una gran parte del calore atmosferico sottratto dall’Oceano Pacifico si travasa nell’Oceano Indiano. E questo grazie ad una serie di meccanismi indotti sia dalle correnti marine che atmosferiche. In questo modo il calore eccessivo assorbito dal Pacifico si riversa su quello Indiano. Si capisce ora perché l’Oceano Indiano ha le acque più calde di tutta l’idrosfera.
I ricercatori francesi hanno osservato che nell’Oceano Indiano nei suoi primi 700 metri di profondità la temperatura in eccesso equivale al 70% di quella sottratta al calore atmosferico. Tutto questo calore è stato individuato provenire, grazie alle correnti oceaniche e a quelle atmosferiche, dall’Oceano Pacifico.
In base a questo studio, l’Oceano Pacifico sottrae gran parte del calore atmosferico terrestre, trasferendolo poi all’Oceano Indiano.
Acque oceaniche più calde vuol dire più evaporazione e maggiore energia che attivano fenomeni meteo sempre più estremi. Si capisce ora perché da qualche anno i tifoni e le tempeste tropicali dell’oceano Indiano sono sempre più frequenti e violenti verso l’India e il Sudest Asiatico.