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Lo sfogo di una OSS sugli ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno

Anzio dopo le ultime notizie, sugli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, non è tardato ad arrivare lo sfogo di un operatrice OSS che ci ha raccontato quanto segue.

“Sono 39 anni che lavoro per l’Asl Rm 6. Ho lavorato 12 anni in Ospedale e 20 in Pronto soccorso, ora da tre anni sono a Villa Albani. La situazione è al limite. Tutto il personale è allo stremo delle forze. Il Reparto di Ortopedia è chiuso da più di un anno ed è stato accorpato nel Reparto di Chirurgia per un totale di 8 posti letto divisi in quattro pazienti per Chirurgia e quattro pazienti di Ortopedia, per le due città di Anzio e Nettuno. Sono stati eliminati gli OSS nel Reparto di Rianimazione, per coprire con lo stesso orario di lavoro la Sala Parto e la Sala Operatoria. Il Pronto Soccorso è al collasso, carente sia di strutture adeguate che di una Sala Rossa per Codice Rosso, che più delle volte è occupata da pazienti in attesa di posti letto per altri ospedali. Mancano i comodini e la gente, poggia in terra i propri oggetti personali. Nelle camere del Ps, ci sono uomini e donne insieme. Dove mi trovo adesso mi occupo di ragazzi adulti affetti da handicap che da 40 anni sono in tre padiglioni di Villa Albani, anche se il centro prevede solo 3 mesi di degenza. Perché nessuno si occupa di tutto questo? Perché i politici non vanno a chiedere in regione tutti insieme cosa succede? All’ospedale prima o poi ci vanno tutti. I cittadini hanno fatto una tragedia per i fuochi d’artificio della festa di maggio a Nettuno, ma per l’ospedale nulla. Ho versato 268mila euro di contributi allo Stato, in tutti questi anni. Ora vorrei delle risposte.”

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