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Lo scrittore Riccardo Gazzanica incontra gli studenti dell’I.C. Ardea 2

Il prossimo 23 gennaio presso l’Istituto Comprensivo Ardea II varcherà i cancelli della scuola secondaria di primo grado in via Campo di Carne il rampante e giovane scrittore genovese Riccardo Gazzaniga classe 1976. L’ospite, che nella vita di tutti i giorni svolge il ruolo di sovrintendente capo nella Polizia di Stato, verrà ad incontrare i giovani studenti nell’ambito del progetto d’Istituto “Una chiacchera con l’autore”, che mira a far conoscere e riscoprire nei ragazzi il piacere della lettura. Il Gazzaniga dopo una serie di premi letterari, nel 2012, vince il Premio Italo Calvino, con il romanzo “A viso coperto”, pubblicato per Einaudi nel 2013. Nel 2016 esce “Non devi dirlo a nessuno” sempre per Einaudi editore. E proprio questo volume sarà motivo di riflessione e discussione con i ragazzi che in più di 100 hanno volontariamente acquistato e letto il testo. Non devi dirlo a nessuno inizia e finisce con due fratelli, Luca di 13 anni Giorgio di 10 che, dopo aver visto l’uomo nero nel bosco, in qualche modo, riescono a scamparla, non del tutto, non indenni, tra i patimenti del cuore, in quel momento preciso della vita in cui ti stai per affacciare davanti al baratro della crescita e dopo, non lo sai ma lo percepisci, mai più niente sarà lo stesso. A Lamon, paesino sulle montagne del Veneto dove tutto si svolge – luogo della “materna” Belluno per l’autore – c’è l’aria buona. Alberi e boschi dove anni prima un bambino è scomparso, e in paese si mormora sia stato il Mussat, l’uomo selvatico, il matto del paese, grande e grosso, il diverso.

Non dirlo a nessuno è un libro che parla della paura buona, la paura bianca, quella a ridosso dell’adolescenza, quel momento specifico in cui i pericoli si annidano nel bosco, o nelle soffitte buie, quando i mostri non sono in carne e ossa ma effetti dello straordinario, immagini del fantastico dinoccolato e storto come storte sono le ossa che ti si allungano, i peli pubici, il primo bacio con la ragazza, anche se te ne piace un’altra, in questo caso: a Luca piace la bellissima Chiara, ma a Chiara piace il figo Samuele con orecchino+motorino, Luca piace a Marica che a Luca non piace ma ha un gran bel seno, che a Luca ricorda quelli che ha visto sui cataloghi di lingerie della nonna, oppure alle trasmissioni tipo Colpo grosso o Drive In.

E allora tutto si maschera e confonde, i sentimenti, le intuizioni, le paure e le certezze di una vita che cambia, sta già cambiando (e Luca se ne accorge guardando sua madre Francesca che prima litiga con suo padre Tommaso, poi esce tutta truccata e felice). E’un mondo di ragazzini, questo. Un mondo di ragazzini che si salvano, e ci salvano. Mentre il mondo dei grandi crea disastri e distrugge vite, e però come nella Fisica, a ogni azione corrisponde reazione. E se Tommaso fa il magistrato, poco a poco la nebbia si dirada, la giustizia fa il suo corso, e la storia si snoda fra i sentieri, tra aghi di pino e vecchie leggende

C’è un momento nel libro in cui Luca il protagonista sente “con lacerante certezza che, quel giorno, tutto sarebbe cambiato” e da quel momento anche nel lettore cambia tutto, da lì in poi ogni cosa appare diversa: la storia, i personaggi, lo sguardo del lettore.

È un romanzo realistico guardato dagli occhi di un ragazzo, un romanzo di forte empatia, il lettore è con Luca, soffre con lui, patteggia per lui, vive le sue stesse emozioni, quelle tipiche dell’adolescenza: i primi amori, il primo bacio, l’esplorazione del corpo. Il lettore vive con Luca anche le paure, come un classico thriller alla Stephen King.

Intense e dettagliate sono le descrizioni tanto che spesso, sembra di leggere la sceneggiatura di un film. Basta chiudere gli occhi e immediatamente appaiono davanti ai nostri occhi i volti dei protagonisti, i luoghi dove passano le giornate, tutto è nitido, tutto assume forma e colore.

Non devi dirlo a nessuno è un romanzo di formazione che abbiamo letto tutto d’un fiato, emozionandoci e divertendoci come se fossimo a fianco di Luca. Tutti noi, almeno quelli della mia generazione, adolescenti negli anni Ottanta, si ritroveranno dentro certi episodi, provando una sorta di dejà vu; Holly e Benji, il supertele, l’Uomo Tigre, il Drive In e i Levi’s faranno sempre parte della mia vita ed è stato bello ritornarci attraverso le pagine di un libro ed è stato bello condividerle con i nostri alunni, facendogli fare un salto nel passato tanto lontano per loro anacronisticamente, ma vicino per quanto concerne le paure e i sogni.

In questo romanzo c’è dentro l’amicizia, il senso di protezione, l’amore (quello che fa sentire le farfalle nella pancia), il senso di inadeguatezza nei confronti degli altri.

Ci sono dentro le paure: le paure adolescenziali che devi imparare ad affrontare, le paure della vita che ti fanno crescere. C’è dentro il rapporto coi genitori. Il bisogno di un rapporto franco coi genitori. Di una parola di conforto o di una parola di aiuto.

 

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