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L’Italia qualunque

Oggi, Franco Di Mare , dovendo stigmatizzare i difetti degli italiani a partire dalla elusione dell’assicurazione auto arrivata al dodici per cento, ha richiamato all’attualità il giornalista commediografo Guglielmo Giannini che nel 1944 fondò il partito meteora “L’Uomo Qualunque”, che si dissolse nel 1949, ma che ancora oggi sopravvive nell’immaginario collettivo attraverso il suo nome, la sua formula riadottata nei decenni, finanche da “Cetto”, ovviamente “La Qualunque”. Il problema è che, se gli italiani si dimostrano insofferenti alle regole e mandano di traverso ogni buona intenzione di governo, il Paese rischia di non andare da nessuna parte, ma se le regole anziché essere condivise vengono accettate “obtorto collo” da una parte dei cittadini, solo se imposte, allora bisogna andare alla radice e capire che c’è la questione educativa alla base. E sì, perché la scuola dovrebbe fare la sua parte e certe materie come l’educazione civica, fisica, artistica, musicale, sanitaria, linguistica, informatica, economica … dovrebbero essere le prime e non le ultime, se non addirittura – come sono – escluse dal progetto anti ignoranza che lo Stato dovrebbe seriamente supportare. Ecco, diciamo che ci mancano le basi, ma non è mai troppo tardi per imparare.

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

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