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L’inferno terrestre

Quello che mi lascia pensare è il silenzio, l’indifferenza, la superficialità con cui viene ignorato il massacro quotidiano di milioni o se volete miliardi di esseri viventi non umani, che muoiono tra atroci sofferenze, senza essere considerati alla pari del mondo vegetale, che va in fumo per la perversità dell’uomo, che non arretra nemmeno di fronte al suicidio. Ma non sentite gli appelli disperati di quella natura che un tempo era omologa del Paradiso Terrestre ed oggi è orribile simbolo del suo contrario, dell’inferno ? Penso al non immaginario, ma crudamente reale Inferno Terrestre, che stiamo perversamente creando giorno dopo giorno. Non sentite il sordo ronzare disperato, lo sfrigolare degli insetti ingoiati dalle vampe , il coro delle invocazioni, dei rassegnati lamenti le strazianti grida d’addio alla vita di creature innocenti , accartocciate nel dolore, terrorizzate, piangenti, senza scampo, senza considerazione. Eppure, ci riempiamo la bocca e la testa di valutazioni, di sentenze sulla importanza fondamentale del rispetto per la natura e in particolare per la biodiversità. Noi umani, diavoli distruttori senza coscienza e memoria, disperdiamo scorie , rifiuti, sostanze tossiche senza ritegno, diserbiamo e disinfestiamo, incendiamo, uccidendo senza remore animali piccoli e grandi, in terra e in mare, per appagare desideri effimeri. Quando alberi, insetti ed animali si saranno estinti con quello che rimaneva del paradiso, l’uomo alfine sarà solo sul Pianeta, stupidamente solo nel suo orribile Inferno Terrestre.

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

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