Riceviamo e pubblichiamo lettera del Comitato di Lavinio al Sindaco di Anzio Luciano Bruschini per la campagna No-Pub.
Gentile Signor Sindaco,
sono tanti e difficili i problemi da risolvere quando si è scelto di fare il Sindaco di una città come Anzio, che da Roma ha ricevuti i fasti e la storia, e che da Roma riceve oggi degrado e rifiuti.
Al contrario di chi ha agende da rispettare, la nostra Associazione, che cerca di rappresentare genuinamente i cittadini di Lavinio e che l’ha mille volte criticata, Le dà oggi atto di quanto ha dato segno di voler fare in merito al controllo del territorio contro la realizzazione indiscriminata di impianti di trattamento dei rifiuti. La nostra tendenza è stata ed è quella che dovrebbe essere propria delle associazioni di volontariato sociale genuino e cioè la collaborazione con le istituzioni che operano nel territorio: la sinergia democratica. Lo abbiamo fatto in passato ed abbiamo ricevuto in cambio solo frustrazione e delusioni. Vogliamo ora continuare ad esprimere il nostro atteggiamento propositivo con una proposta semplice, attuabile e con un impatto immediato e consistente: quella che abbiamo voluto chiamare “campagna NO-PUB”.
Il territorio di Anzio è in buona parte edificato a ville e villini che, come avviene in Lavinio, sono abitati solo per il 15-20% in modo permanente e che vengono utilizzati come seconde abitazioni ad uso prevalentemente estivo. Le unità abitative, specialmente quelle mono o plurifamiliari, sono quotidianamente bombardate da una pubblicità assillante ed invasiva, invasiva specialmente quando è fatta contro la volontà degli interessati e quando concorre inutilmente al degrado del territorio. Purtroppo, la distribuzione dei depliants pubblicitari viene fatta senza alcuna logica e nemmeno senza l’efficacia che chi la paga dovrebbe aspettarsi. E’ molto comune vedere ragazzi, spesso non italiani, che passano velocemente cercando di infilare con accanimento uno o più depliants nelle cassette postali; non lo fanno con l’obiettivo di far conoscere un messaggio pubblicitario ma solo con l’intenzione di consegnarne il maggior numero possibile di opuscoli perché al numero è legato il loro modestissimo compenso. Chi scrive può testimoniare di aver visto personalmente l’abbandono di pacchi di depliants direttamente su un muretto di cinta e quindi sul suolo stradale. Il servizio, che è molto utile per far risparmiare le persone che ricevono il messaggio e che da esso sono interessate, diventa decisamente dannoso per i suoi effetti collaterali: il messaggio pubblicitario giunge a circa il 15% delle persone a cui è diretto mentre per circa l’85% esso viene disperso nell’ambiente sotto forma di rifiuti stradali.
L’inserimento forzato di opuscoli nelle cassette postali comporta inoltre, a detta delle forze dell’ordine, anche un chiaro segnale per la delinquenza comune per identificare le abitazioni non abitate e quindi visitabili con tutta tranquillità. Questo modo di fare pubblicità è inutilmente dispendioso per chi la fa ed inaccettabile per l’ambiente e per la gente che vi vive. Le proponiamo di porre un limite a questo inutile aggiuntivo strumento di degrado di cui Anzio non ha certamente bisogno, rispettando naturalmente il diritto al libero commercio ed alla libertà di divulgarne gli strumenti. Le proponiamo di emettere un’ordinanza basata su pochi e semplici punti essenziali:
1. Le ditte che distribuiscono pubblicità non devono inserire forzatamente opuscoli pubblicitari in cassette in cui è evidente che la posta non viene ritirata oppure di cui è noto il fatto che le case non sono abitate o su cui è riportato l’invito “NO PUBBLICITA’” o “NO-PUB”;
2. I cittadini che non abitano in permanenza le proprie abitazioni o che non sono interessati a ricevere pubblicità siano invitati a scrivere sulla propria cassetta “NO PUBBLICITA” o semplicemente “NO-PUB”;
3. Le ditte incaricate di distribuire gli opuscoli pubblicitari ed i loro committenti commerciali devono rispondere dell’adempimento all’ordinanza da parte di che distribuisce la pubblicità;
4. La non applicazione comporta sanzioni.
Ci aspettiamo, Signor Sindaco, che Lei dia corso a questa nostra proposta, un atto semplice e facile che contribuirebbe a ridurre i rifiuti nelle strade ed eviterebbe di fornire informazioni utili alla delinquenza comune che sta agendo, quasi indisturbata, sul nostro territorio. La nostra associazione prende l’impegno a far conoscere ed a promuoverne la divulgazione dell’ordinanza che Lei vorrà emettere. Cordiali saluti.
Sergio Franchi