Si è svolto domenica 11 giugno, presso la nuova sede del circolo di Legambiente Anzio-Nettuno “Le Rondini” all’interno della stazione di Anzio, un importante incontro per capire e discutere sul cambiamento climatico, sulle sue cause, le sue conseguenze e le possibili risposte individuali e soprattutto collettive. L’incontro, introdotto dalla Presidente del circolo Manuela Mariani, è stato coordinato da Luca Brignone, docente a contratto di Politiche e Azioni per la Mitigazione e l’Adattamento al Cambiamento Climatico presso la facoltà di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Al centro della discussione c’è stata la presentazione dell’ultimo report del Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) delle Nazioni Unite, pubblicato lo scorso marzo a 9 anni di distanza dall’ultimo report. “Non uno studio tra i tanti, ma il principale riferimento internazionale sul tema prodotto da centinaia e centinaia di scienziati da tutto il mondo e da ogni campo, i quali hanno analizzato e valutato nell’arco di quasi dieci anni circa 14 mila ricerche sul tema” ha evidenziato Luca Brignone.
Nell’incontro è stato prima affrontato il tema del ruolo della scienza, del suo funzionamento e del rapporto con la politica e con l’opinione pubblica, in particolare in relazione al dibattito con i “negazionisti”. Successivamente sono stati presentati i principali dati del Report sullo stato attuale, sull’urgenza di invertire il trend delle emissioni a livello globale entro un anno e mezzo (a pena di superare il punto di non ritorno), sugli scenari futuri e le conseguenze del cambiamento climatico: siccità, alluvioni, piogge estreme, ondate di calore e di gelo, pandemie, migrazioni di massa, estinzioni di massa ecc., sono tutti eventi che stanno aumentando di intensità e di frequenza e che saranno all’ordine del giorno già dai prossimi anni. Un focus è stato poi fatto sulle cause ed in particolare sul rapporto tra cambiamento climatico e giustizia sociale, mettendo in evidenza i dati sullo squilibrio tra il 10% della popolazione più ricca, che emette circa il 40% delle emissioni e il 50% della popolazione più povera, che ne emette solo il 14% e che al tempo stesso è quella più colpita dalle sue conseguenze. Sono state analizzate in conclusione le possibili risposte: dalle scelte di consumo individuale alle tecnologie più efficaci, fino alla messa in discussione del modello di sviluppo contemporaneo fortemente impattante e insostenibile sul quale si è aperto, in conclusione, un lungo e interessante dibattito.
“È importante, in questo senso, il ruolo che assume l’associazionismo e gli strumenti che questo mette a disposizione” ha dichiarato la Presidente del circolo Legambiente Le Rondini. “Il circolo, infatti, ha fatto dell’educazione ambientale con metodo scientifico il suo punto di forza: educare alla consapevolezza e alla forza di azione collettiva sono alla base per un ripensamento delle abitudini. Sull’argomento del cambiamento climatico in particolare segnalo due fonti di informazioni importanti:
– https://cittaclima.it/: osservatorio sugli eventi climatici estremi nazionali
– https://www.changeclimatechange.it/: strumento per segnalare e conoscere i nemici del clima e agire di conseguenza
Il circolo rimane disponibile per ogni necessità di approfondimento all’email circolo_legambiente@yahoo.it e su IG @legambienteanzionettuno”