Mi risuonano nelle orecchie le note di “Viva l’Italia”, quando nel 1979 Francesco De Gregori ebbe un sussulto patriottico e i socialisti ne fecero colonna sonora ed aitare di speranza. Sono passate poche ore dalla nascita di Italia Viva e puntualmente giunge l’indagine a carico di tale Alberto Bianchi, apparentemente strategico per la “dirimente” nuova realtà politica, non soltanto simbolicamente legata all’appuntamento annuale con la Leopolda, annunciata da Matteo Renzi, che ha subito ottenuto il sostegno di Riccardo Nencini e del PSI, per fare Gruppo al Senato. Di contro, l’adesione della ex Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, originaria di Forza Italia, è andata al Partito Democratico. Per la verità, le scoppole continuano ad arrivare anche all’altro Matteo, Salvini, con l’indagine per il giro del figlio sulla moto d’acqua della PS. Ben più clamoroso fu l’avviso di “garanzia” a Silvio Berlusconi durante il G7 sulla Criminalità Organizzata a Napoli, appena vinte a sorpresa le elezioni del 1994 e fatto ingresso a Palazzo Chigi… Renzi, intervistato, ha lasciato intendere che vuole un rapporto “sereno” con tutti e in particolare con gli ex compagni, ora amici, del PD tornati liberi di rintonare Bandiera Rossa nelle feste di Partito, oltre al distintivo Bella Ciao, abusato quanto il prezzemolo in cucina. Sembra già un dettaglio irrilevante, ma appena quarantotto ore fa la Camera aveva votato a sorpresa contro l’autorizzazione all’arresto del deputato Sozzani, di Forza Italia, indagato per l’inchiesta “Mensa dei Poveri”, una storia da diecimila euro al solito collegata al reato di finanziamento illecito dei partiti… Certo ben meno ammalorante dell’intrigo in salsa russa al Metropol di Mosca, protagonista il “salviniano” Gianluca Savoini, ma tanto quanto indicativo e predittivo di quella cattiva aria, di “mala tempora”, che Bettino Craxi non avvertì nel 1992, dando del “mariuolo” a Mario Chiesa, beccato con sette milioni (tremilaseicento euro e spicci al cambio formale di oggi) dazione corruttiva capace di far deflagrare l’intera “prima” Repubblica, con tutta la sua storia politico partitica e la nervatura di Nazione strategica in Europa e nel mondo. Altro che visioni futuribili per il ruolo dei “millenial” in funzione di un rinnovamento del Bel Paese, qui si rischia di rimanere di nuovo incartati sul valsente necessario ai movimenti, sulla ipotesi di una radicale definitiva rinuncia di quel che rimane delle prerogative dei parlamentari (immunità voluta dai padri costituenti per equilibrare il potere tra legislativo, esecutivo e giudiziario) e la invocata paradossale abolizione del “voto segreto”, su cui peraltro si basano lo stesso suffragio universale nelle urne per i Parlamentari e per conseguenza del Presidente della Repubblica. Infine, altro segnale indicatore di dove stiamo andando a parare, la messa in stand by delle proposte del Ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, con gli incentivi contro l’inquinamento ambientale, che pure avrebbero ricadute positive per lo sviluppo economico, ma che da noi non risultano ancora priorità, come capita per il turismo, la cultura, l’educazione civica, lo sport per tutti…
Viva l’Italia
L’Italia liberata
L’Italia del valzer
L’Italia del caffè
L’Italia derubata e colpita al cuore
Viva l’Italia
L’Italia che non muore.
Viva l’Italia presa a tradimento
L’Italia assassinata dai giornali e dal cemento
L’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura
Viva l’Italia
L’Italia che non ha paura.
Viva l’Italia
L’Italia che è in mezzo al mare
L’Italia dimenticata e l’Italia da dimenticare
L’Italia metà giardino e metà galera
Viva l’Italia
L’Italia tutta intera.
Viva l’Italia
L’Italia che lavora
L’Italia che si dispera e l’Italia che s’innamora
L’Italia metà dovere e metà fortuna
Viva l’Italia
L’Italia sulla luna.
Viva l’Italia
L’Italia del 12 dicembre
L’Italia con le bandiere
L’Italia nuda come sempre
L’Italia con gli occhi aperti nella notte triste
Viva l’Italia
L’Italia che resiste.
Ruggero Alcanterini