Oggi, grande annuncio dal Ministro Bussetti, con la reintroduzione della “Educazione Civica”, come materia d’insegnamento a pieno titolo nelle scuole, raddoppiando la fase sperimentale in essere dal 2011, con appena trentatré ore l’anno, da incastrare tra i programmi previsti nell’ordinamento, come una sorta di disturbo ai manovratori. Il recupero di una idea che fu di Aldo Moro, con il decreto del 1958. Un’ora alla settimana di educazione ambientale, stradale, sanitaria , alimentare e sulla Costituzione italiana, laddove occorrerebbe rovesciare letteralmente il sistema come un calzino, per evitare di continuare ad allevare schiere di bulli imbolsiti e “impippati”. Occorrono squarci di saggezza e di autentico coraggio per recuperare la funzione basica del pensiero di Giovenale, “mens sana in corpore sano”. Care ragazze e ragazzi, dunque ci risiamo… Occorrerebbe una diversa funzione dell’ONU e magari dell’UNESCO, pressoché inutili, tra veti di segno opposto, per la difesa del bene comune planetario. Bruciano milioni di ettari di foreste nella Siberia. Si tratta di una emergenza con pochi precedenti, con conseguenze scontate sul clima, milioni di esseri viventi sterminati con le piante e le loro biodiversità, senza che sostanzialmente accada qualcosa di serio, che impedisca nel breve, medio e lungo termine , che eventi simili contribuiscano alla velocità in progressione geometrica con cui Gaia sta compromettendo la sua e la nostra salute. E parlando di sport e salute, tre giorni fa al Foro Italico, nello storico Salone del vecchio Palazzo “H”, oggi ho rispolverato l’Annuario OND (Opera Nazionale del Dopolavoro) del 1938, in cui attraverso il Movimento per il Lavoro e la Gioia a congresso internazionale il 3 luglio di quell’anno, si enfatizzava la combinazione sport-cultura, in formula ricreativa ed in collaborazione con il CONI – che come la stessa OND era presieduto sempre da Achille Starace – con l’obiettivo dichiarato di perseguire il benessere psico-fisico collettivo, la salute. Devo dire che, ottantuno anni dopo, stiamo recuperando, in chiave aggiornata e con location e strumenti solo in parte diversi, principi e concetti, che accompagnarono il gerarca Presidente sino alla fine, fucilato in tuta e scarpe da ginnastica il 29 aprile del 1945, a Milano. Insomma, credere alla befana può anche andar bene, ma non esageriamo. Giorni fa si commemoravano gli assassinii di Falcone e Borsellino, oggi quello delle ottantacinque vittime, comunque disintegrate dalla nitroglicerina il 2 agosto del 1980, nella Stazione Ferroviaria di Bologna. Ma siamo proprio sicuri che i “ torni contino”, ovvero che sommare i fattori secondo le regole ufficiali sia la soluzione giusta? Si continuano a curare i dettagli, gli effetti delle bombe e a fare ipotesi sui bombaroli, sugli esecutori, ma … Nel ma, nei se, tra fumi e nebbie mai diradate della nostra recente storia, si nascondono verità, cause, burattinai e untori delle patologie, che hanno progressivamente minato la sovranità e la dignità di un Paese straordinariamente scomodo, come l’Italia.
Ruggero Alcanterini