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L’editoriale del Direttore: NOI, PANSA E GLI ALTRI

Penso a Giampaolo Pansa come ad un alieno tra noi. Ma, quanto durerà la memoria di un personaggio come lui? Credo almeno per tutto il tempo che qualcuno continuerà a cantare Bella Ciao e qualcun altro ne rimarrà infastidito. In ogni caso lui ha svolto un ruolo di rottura rispetto al conformismo, ai pregiudizi, alla scarsa onestà intellettuale, all’opportunismo ed alla ipocrisia, che non ha risparmiato che pochi, finanche di fronte al dramma degli istriani, insultati e vilipesi durante l’odissea che li vedeva profughi sgraditi in Patria. Ecco, Pansa ha avuto il coraggio di cambiare, di affrontare i tabù dell’antifascismo di comodo e rendere giustizia a chi era finito comunque nel tritacarne giustizialista. che si accompagnò ad aspetti nobili e meno nobili dei moti liberatori. Non avevo un rapporto diretto con Pansa, ma ho conosciuto e frequentato uomini e colleghi fatti della sua stessa stoffa, schierati, ma leali, capaci di visioni ispirate alla obiettività. Soprattutto nei confronti di chi ha passato il testimone abbiamo il dovere di mantenere netti i margini di un lascito, che deve essere rispettato. Ricordo per questo uno straordinario maestro come Antonio Ghirelli, rigoroso, sferzante, comunista autocritico, durissimo dopo i fatti d’Ungheria nel ‘56 e da ultimo ironico e affettuoso promotore del fair play. E poi, nel celebrare la trasmissione radiofonica simbolo, Tutto il Calcio Minuto per Minuto, ancora in questi giorni, sento ricorrere e rincorrere nomi anche pleonastici, ma soffro per l’irrilevanza di chi ha avuto il merito reale di reinventare per noi quel che aveva metabolizzato in Francia, Guglielmo Moretti, che ben ho conosciuto dal 1961, al comando della trasmissione, immerso nella nebbia delle Gitane, perfettamente a suo agio in un groviglio di fili, cornette e microfoni, nello studio RAI di Via del Babuino… Sempre lui era in prima linea e in diretta esclusiva durante l’attentato nel Villaggio Olimpico l’undici settembre del 1972 a Monaco, come Edmondo De Amicis, all’alba del XX settembre 1870, cronista e testimone d’eccezione a Porta Pia con i bersaglieri , all’apertura di quella breccia, che ci avrebbe cambiato storia e sentimenti…

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