Beh, la notizia ordinaria di oggi, che fa straordinaria la nostra riflessione, è che l’italico ingegno si è di nuovo manifestato con successo, ma all’estero, in quel di Copenhagen, dove la Regina Margrethe Alexandrine Þórhildur Ingrid II ha inaugurato ieri la nuova Metro. Un gioiello ultrasmart interamente automatizzato per uno strategico percorso circolare di quindici chilometri, che mette a sistema tutto il resto del trasporto . Niente personale alla guida e concepita in collaborazione con la ATM di Milano per funzionare ininterrottamente H24. Si tratta di un servizio essenziale per tutti, sottratto alla volubilità ed alla fragilità degli umani, scioperi compresi. Ora, se questa è l’ennesima conferma delle nostre capacità progettuali e realizzative, la differenza sta nella committenza e nell’utenza, decisamente di pasta diversa dalla nostra, per me, la riflessione da fare è scontata, posto che mi onoro di essere stato autore richiesto, ascoltato ed accettato sempre dai danesi, nel 1994, della soluzione pitagorica per la nuova organizzazione di maggiore successo planetario dedicata allo sport per tutti, come formidabile espressione della cultura popolare , alternativa alla archimedea formula olimpica “pentacerchiata”. Quando, dal 30 giugno al 3 luglio di venticinque anni fa, l’idea prese corpo nel Waldemar Castle, sull’Isola di Bornholm, a Svendborg, la DGI organizzava il Festival “Landstaevne” con oltre centomila partecipanti. La nuova International Sport and Culture Association, un anno dopo, per il suo primo congresso a Copenhagen, contava poco più di una ventina di organizzazioni nazionali aderenti. Oggi la ISCA, interlocutrice primaria di UNESO, OMS, Commissione Europea, CIO e svariati Governi, si compone di oltre 230 Associazioni in 90 Paesi , che coinvolgono complessivamente sessanta milioni di persone in ogni continente. Ecco, devo dire che, senza l’affidabilità vichinga, quella intuizione , quel colpo d’estro, che colse un momento particolare delle avvertite esigenze di cambiamento per il ruolo dello sport nella collettività civile, si sarebbe perso tanto quanto il resto del latte da noi ampiamente versato in casa per decenni di inutili pantomime, impantanati tra burocrazia, clientele, ipocrisia, senza arrivare a conclusione e per il quale non abbiamo più lacrime per piangere. Salvo miracoli inattesi, il nostro destino rimarrà quello di continuare a fare i profeti, come ricercatori, inventori, costruttori, navigatori, poeti ed imprenditori all’estero, piuttosto che in Patria, proprio come recita il proverbio.
ANSA) – BRUXELLES, 29 SET – Un anello di 15,5 chilometri a 30 metri di profondità, che consentirà di trasportare fino a 75 milioni di passeggeri l’anno: è il biglietto da visita della nuova linea della metro di Copenaghen costruita da Salini Impregilo, inaugurata dalla regina Margherita II di Danimarca. Presenti alla cerimonia anche alcuni rappresentanti della famiglia reale, il primo ministro Mette Frederiksen, il ministro dei Trasporti Benny Engelbrecht, il sindaco Frank Jensen e Pietro Salini, ad di Salini Impregilo. Realizzata in otto anni, un record per progetti analoghi in Europa, Cityringen interpreta una nuova concezione di mobilità, con la linea che gira intorno al centro cittadino, intersecando i percorsi delle altre linee metro e dei bus. Con i treni ogni 80-100 secondi, la metro sarà in grado di trasportare ogni anno 72 milioni di passeggeri, dando così il proprio contributo all’obiettivo più ambizioso di Copenhagen: diventare entro il 2025 la prima capitale carbon neutral, cioè ad emissioni zero, al mondo.
Ruggero Alcanterini