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L’Editoriale del Direttore: “Lo sport finisce in agenzia”

Mancano soltanto quarantott’ore all’inizio della Conferenza per gli stati Generali dello Sport e le coorti dello sport italiano si accingono a dire la loro in modo ordinato, dalle dieci alle diciotto di mercoledì 16 gennaio 2019, una data che potrebbe divenire storica, come formalmente ultima di una gestione pressoché totalmente autonoma della materia sportiva da parte del CONI che, delegato per legge, aveva finanche gestito il concorso Totocalcio, con cui si finanziava l’intero movimento. Diciamo che lo smarrimento derivante dal cambiamento del cartello in ditta per il CONI Servizi, ora in via di trasformazione come SPORT E SALUTE S.P.A. è più che giustificato, perché la precedente fase di trasmutazione da CONI in CONI SERVIZI S.P.A. aveva comunque mantenuto al Comitato Olimpico le leve del comando e della gestione economica. In ogni caso, se provate a leggere le sei pagine dedicate allo sport nella Legge Finanziaria 2019, non trovate elementi su cui immaginare l’incastellamento del nuovo sistema sportivo italiano, salvo per via del riferimento alla “Autorità di Governo in materia di Sport” (oggi Sottosegretario alla PCM), al Ministero della Istruzione Università e Ricerca e al Ministero della Salute, oltre al Ministero di Economia e Finanza, che andranno a comporre il CdA di SPORT E SALUTE S.P.A. Nella sostanza, non saranno certo i provvedimenti applicativi della Legge Finanziaria, peraltro diffusa in dettaglio soprattutto sulle questioni inerenti i Concorsi Pronostici e le Scommesse Sportive, piuttosto che sui diritti televisivi e gli altri dello sport-impresa per eccellenza, il calcio spettacolo – che paradossalmente da oltre settant’anni è ostacolo allo sviluppo reale della nostra pratica sportiva, come in qualche modo hanno costituito alibi per tutti le tante medaglie ottenute dalle nostre eccellenze, vertici di piramidi tronche verso la base – a risolvere il problema dei problemi: con quale PROGETTO DI RIFORMA SPORTIVA ci si deve misurare e procedere verso un futuro diverso e migliore per la nostra società civile? In realtà, si avverte il bisogno di dare finalmente risposte adeguate alle necessità educative, culturali, di salute, ma il “coniglio” dal cilindro non è ancora uscito. Se le forze politiche, parlamentari e di governo del Paese non dispongono direttamente di tutte risorse esperienziali e delle competenze specifiche necessarie, forse per creare un progetto adeguato sarà necessaria una giusta sinergia con tempi dovuti, ma nel breve del traumatico cambiamento in essere tra CONI Servizi e Sport e Salute, col bisogno d’orientamento programmatico, organizzativo e finanziario per Federazioni, Enti, Associazioni, Amministrazioni Territoriali, Enti Locali, Aree Metropolitane e Regioni, forse sarebbero necessarie linee d’indirizzo adeguatamente chiare e forti, condivise e condivisibili. Ecco dunque la necessità di confronto e quindi di conforto, che mi sembrava potesse essere soddisfatta – e lo spero ancora – da un contributo ineludibile, non consultivo, non effimero, come potrebbe essere quello del “movimento sportivo” nel suo insieme, riunito nello storico Salone d’Onore al Foro Italico per l’intera giornata di mercoledì. (NELLE TAVOLE ALLEGATE, IL TESTO COMPLETO DELLA LEGGE FINANZIARIA PER LA PARTE SPORTIVA)

Ruggero Alcanterini

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