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L’editoriale del Direttore: L’INSOSTENIBILE PESO DELL’UMANITA

E’ semplicemente agghiacciante l’ipotesi che tutto ruoti intorno alle feci del diavolo, ovvero il vile valsente in dollari, in euro, piuttosto che in oro, diamanti o materie prime perverse quanto al momento irrinunciabili, come petrolio, gas, terre rare e perché no acqua dolce semmai potabile. E’ passato soltanto un breve periodo dall’allerta per il “Corona Virus” e già le vittime vengono messe in comparazione con i punti di PIL persi. La Cina è in difficoltà e si suppone non riesca a liberarsi dell’enorme peso della tegola piovuta dal cielo celeste di quel che fu e rimane immenso impero, se non a prezzo di provvedimenti tanto drastici, quanto sono consolidati i sistemi di controllo interno. Ma questo non significa che l’indotto di quella che si annuncia come un’autentica catastrofe non si riverberi pesantemente anche sul resto del mondo, peraltro in buona parte pervaso dalla presenza setificante della Repubblica Popolare. Qualcuno ha già fatto supposizioni da fanta game, circa le origini di quella che si annuncia come calamità pandemica e di cui conosceremo la portata reale in non molto tempo. Io penso che sia legittimo immaginare che il “Cui prodest scelus, is fecit”, dal quale mai prescindo, salvo casi di masochismo patologico, non possa che portare ad ipotesi ben diverse da quelle di un incidente partenogenetico. E allora, salvo la cabala, l’aglio e il corno rosso quale difesa impropria contro jattura impropria, dovremmo guardarci intorno per capire se la comparsa improvvisa di alieni killer, mai ravvisati in natura non rappresentino in termini estremamente raffinati quell’arma distruttiva di massa mai rinvenuta, ma di cui qualcuno subdolamente si avvalse per regolare i conti con Saddam Hussein … Sì, per carità, fatene l’uso che volete, possibilmente moderato, ma l’idea che qualcuno possa tagliare d’un colpo le gambe alla potenza mondiale emergente dell’economia e dello sviluppo avvalendosi di un invisibile batterio virus, il Corona, tal quale Ebola e HIV appare terribile, agghiacciante ed ancorché verosimile. Un tempo assediati ed assedianti catapultavano cadaveri infettati dalla peste bubbonica per colpire le parti avverse con armi suggerite dagli antichi untori. Oggi, la rinnovata scienza, dopo aver conferito al dinamitardo Alfred Nobel agio e riparatrice nobiltà d’intenti, offre altre opportunità d’indicibile lucro con superveleni mirati ed antidoti esclusivi, salvo convenienza. Così si finiscono per produrre disastri con la riserva di bonificare e ricostruire, disertando la ricerca per le malattie, se rare. Siamo soltanto alle prime battute di questa mega tempesta del Corona Virus e i fallimenti, i lai, le ipocrite considerazioni, le grida disperate da Madrid e Davos per il clima perduto appaiono già come lontani episodi di una umanità pretenziosa, controversa. Ecco, che a fronte del clamore virale si silenzia il male di fondo, il degrado viscerale che tutto e tutti minaccia di distruggere, appunto l’ambiente in cui la vita rischia la soccombenza. Ecco, che nel tracimare del panico si rivedono patti, regole e contratti, sballano le borse, saltano protocolli, accordi e piani di sviluppo, s’interrompono le vie della comunicazione fisica per lasciar campo al virtuale ed al surreale, fino ad arretrare nel limbo della labirintica sindrome del dubbio. Fatti e misfatti intorno ai segreti della vita sono diversamente avvertibili nell’ordinario quotidiano, dalle api distrutte mediante fitofarmaci, dagli OGM in agricoltura, dalle droghe trasmutanti in sintesi chimica, nelle centottanta varianti dell’Ecstasy…La follia del degrado in definitiva è nella nostra mente, prima ancora che nei nostri cuori. Infine, extrema ratio, proviamo a pensare se è giusto e opportuno lasciare andare il futuro per appagare quelli che erano e pur rimangono vizi capitali, tutti ascrivibili a chi della disgrazia altrui si avvale.

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