Vi ripropongo l’evento di giovedì sera che, promosso e organizzato da due protagonisti storici del movimento dei “SENZA CENA”, Carlo Sacchi e Giorgio Logiudice, ha confermato l’attualità e l’importanza di quanto fu generato su Roma all’inizio degli anni cinquanta. Si trattava di una idea scaturita dalla mente di un uomo onesto intellettualmente, Bruno Zauli, che chiamò a Roma, in FIDAL, colui che lo aveva contestato duramente in assemblea a Torino, il giovane ascetico Alfredo Berra. Da quel passo, da quella intuizione di Zauli, dalla straordinaria declinazione che Berra seppe darne, contaminando centinania, migliaia di ragazzi e di quadri dirigenti e tecnici, animatori con la vocazione al volontariato, attraendoli in una vera e propria accademia del culto atletico, con poche risorse economiche , ma ricca di motivazioni e valori sociali, culturali, morali, presero vita Amatori, Capitolino, Centrale, Centro Propaganda Atletica Leggera e quindi la vincente sezione atletica del CUS Roma, come lo stesso “Rinnovamento”, che modificò la storia dell’atletica e dello sport in campo italico e internazionale. Oggi come ieri, o forse di più, questo patrimonio di esperienze fatto di atletica nella sua essenziale purezza, pietra angolare di uno sport inteso come cardine per la promozione della salute nella società civile, non va perso, ma al contrario deve essere mutuato e valorizzato. Pensiamoci seriamente a riprendere il testimone e dare continuità ad una staffetta partita con tanto entusiasmo e passione, quando il traguardo appariva lontano, tanto quanto sembra oggi.
Ruggero Alcanterini