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L’editoriale del Direttore: DOPO IRMA LA TERRIBILE, IL MOSTRO PLANETARIO, DORIAN

Irma era il nome di una simpatica zia di mia moglie, un po’ borbottona , poi due anni fa corrispose a quello di una malefica regina, che usurpò il trono alla salgariana Honorata e identificò un fenomeno caraibico dieci volte più veloce di Bolt, tanto quanto le Ferrari e le Mercedes in Formula Uno. Appunto, un urgano di Categoria 5 super, terribile, ma non quanto Dorian, che in questi giorni sta annichilendo regioni costiere degli stati USA e si accinge a trasferirsi, passando per l’Islanda , verso la stessa Europa ed il Mediterraneo. L’appuntamento con il Mare Nostrum dovrebbe scadere per mercoledì 11 settembre. L’impatto con Dorian, come con Irma, è stato ed è apocalittico, ovvero devastante, tra luoghi paradisiaci, belli, bellissimi, ma anche connotati da livelli di povertà come Tahiti, Bahamas, Porto Rico, Barbuda, Isole Vergini. Il cambiamento climatico sta brutalizzando senza distinzione buoni e cattivi, laddove per centinaia di anni si sono riversati i flussi coloniali degli europei e dove i mercanti di schiavi, mai passati di moda, avevano trasferito nel tempo milioni di disgraziati, adesso orientati verso l’Europa. Il succedersi di eventi sempre più carichi di energia dovrà pure far riflettere sulla loro ineluttabilità e sulla loro relativa dipendenza dai fattori antropici. Si tratta di comprendere che gli umani sono sempre più la causa dei loro mali, costretti a piangere se stessi, loro malgrado, salvo la minoranza dei satrapi, che si arricchisce sulle attività inquinanti e sulle catastrofi naturali e innaturali, come le guerre. Una volta si diceva: “ A mali estremi, estremi rimedi !” Purtroppo all’incombere ed allo scatenarsi di fenomeni, come Irma e Dorian, c’è poco da rimediare e – quel che è più grave – il cambiamento climatico in corso sta rendendo inospitale anche il mare della fantasia, quello in cui navigava Emilio Salgari con i suoi corsari Nero, Rosso e soprattutto lei, Honorata Wan Guld, la vera amata e indimenticabile Regina dei Caraibi.

Ruggero Alcanterini

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