fbpx

L’editoriale del Direttore: DIVANI, SOFA’ E POLTRONE DELL’ITALICA RES PUBLICA

Siamo arrivati all’ennesimo show down su questioni di relativo buon senso e siamo prossimi alla rottamazione delle poltrone in favore di sofà e divani, da cui agli ex ed agli esclusi per via dei numeri, piuttosto che della qualità, sarà possibile seguire i lavori parlamentari in tv e comunque tutto quello che già sostituisce la funzione della politica, a cominciare dagli stessi video-talk e dalle piattaforme. Come ricorderete, sulla pesante riforma di una delle due Camere, quella del Senato, si ruppe la testa Renzi, allora Presidente del Consiglio non parlamentare, tanto quanto Conte oggi e francamente non me ne meravigliai, posto che l’idea era quella di segare il ramo standoci seduti sopra, ovvero minimizzare la Camera “alta”, quella che per la Costituzione addirittura partorisce la seconda carica dello Stato, vicaria del Presidente della Repubblica. Adesso, per rispettare una promessa fatta agli elettori, si procede alla decurtazione netta del trenta per cento dei parlamentari, piuttosto che preoccuparsi della loro capacità per un eventuale ruolo di Governo e di produrre buone leggi. Pochi o tanti che siano, pare che il numero dei deputati e senatori sia una risultante proporzionale, che dovrebbe consentire ad ognuno di essi di rispondere del proprio operato agli elettori di riferimento, tanto più che non esiste il vincolo di mandato rispetto ai partiti. E allora? Allora ne risulterà la sostanziale scomparsa delle minoranze di nicchia, linguistiche e radicali, mentre l’accesso a Camera e Senato diverrà sempre più elitario, difficile, con campagne elettorali inversamente costose, proibitive per i comuni mortali, con una problematica selezione di nuovi giovani quadri parlamentari, posto che non esistono più i Partiti nella loro forma tradizionale, atta al ruolo di incubatori per nuovi leader. La politica e il parlamentarismo diverranno circoli sempre più chiusi e distanti dagli elettori, avulsi dal territorio, non più elementi riconoscibili di riferimento ogni ottantamila cittadini (Camera) e duecentomila (Senato) ma esattamente con il doppio. Gli elettori finiranno per considerare gli eletti una vera e propria casta organizzata, selezionata via mail e posta in una torre d’avorio, con oneri relativamente ridotti, perché tecnologia e assistenti parlamentari potrebbero essere necessari per integrare vuoti concettuali ed operativi. E i Consigli Regionali?. Forse bisognerebbe rivedere il ruolo e l’autonomia delle Regioni, anch’esse alle prese con problemi di competenza, con risultati non sempre esaltanti, anzi sconvenienti per settori strategici a valenza internazionale, come ad esempio il turismo. Insomma, mentre la nave dell’economia semisommersa rischia l’affondamento, i migranti affogano, i pensionati languono e gli anziani rischiano la tassa sulle badanti regolari, si avvia un “felliniano” balletto tra poltrone, divani e sofà, con tanti saluti alla democrazia diretta dell’italica “res publica”.

Ruggero Alcanterini

Gestione cookie