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L’editoriale del Direttore: COCCODRILLI, AVVOLTOI E IENE SULLE RIVE DELL’ONU

Ma scusate, vi pare possibile che a piangere sul proditorio massacro dei curdi siano i soliti coccodrilli, che disinvolti pur partecipano con iene ed avvoltoi all’ennesimo banchetto allestito tra le fatue sponde dell’ONU. Diciamoci subito la verità, care ragazze e ragazzi, in quella sede dove tutte le Nazioni Unite dovrebbero risolvere i problemi in funzione di pace, per il Pianeta e per gli stessi umani che ne fanno strame, non vanno in onda altro che inutili sceneggiate, salvo abolire il diritto di veto di chi ce lo ha. Infatti, ieri, puntualmente il prevaricante “veto”, sintomatico, è stato esercitato da USA e Russia per bloccare la unanime condanna dell’escalation militare al confine tra Turchia e la Siria, agghiacciante inizio di un ulteriore disastro umanitario e politico. Parliamoci chiaro, gli interessi che mettono in gioco migliaia di vite e il futuro di milioni di umani vengono evidentemente dopo gli altri, che sono di pura cinica convenienza economica. Quindi, quelli dei fornitori di armi, anzitutto, i mercanti di petrolio e di migranti, i professionisti del soccorso e delle ricostruzioni a caduta, che sono tutti lì a fregarsi le mani, mentre raid di cielo e di terra rimescolano il putridume, in cui è stata ridotta strumentalmente la Siria. Mentre si convocano ambasciatori e si lanciano inascoltati messaggi e moniti, c’è chi persegue una guerra lampo con armi dell’ultima generazione, acquistate a destra e manca, di fatto con il supporto degli stessi finanziamenti europei destinati ai profughi. Ecco la genialità del maligno, quella di generare disperazione per farne un perverso indotto, un business, un’arma di ricatto permanente nei confronti di chi imbelle lo subisce. Chi si espande verso Damasco, tracima anche verso Vienna, non con i carrarmati, ma con i profughi di guerra. D’altra parte, tra i contemporanei, scagli la prima pietra chi è senza peccato o come si suol dire, sempre a Roma, adusa ad una filosofia rude ed essenziale: “Il più pulito ha la rogna!”, intendendo quelli che “inaudita altera parte” hanno premuto il grilletto, dalla Guerra del Golfo alla quella contro la Libia, di cui non finiremo mai di pagare il conto al posto degli altri, quelli armati del diritto di veto, per intenderci.

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