Il bello del bonus è che viene erogato a prescindere, salvo i requisiti reddituali del soggetto, ma relativi alla specificità del bonus. Per cui, se il “paperone” di turno ha una partita iva inchiodata, al miliardo in banca può aggiungere tranquillamente il bonus con gli spiccioli, ma se è un “paperino”, che con la partita ci lavora e non ha avuto un calo superiore al trentatré per cento, nisba! Se per caso il soggetto “ivato” gode di una pensione minima, sempre nisba! Questa storia dei bonus erogati e percepiti a gogo, senza certezza che i beneficiari fossero quelli giusti, esplode adesso perché si tratta di parlamentari di cui non è possibile conoscere l’identità ma l’appartenenza, per via della privacy. Come dire, sputtaniamo i partiti che non c’entrano, ma salviamo gli onorevoli furbi. La realtà è che da tempo prevale la strategia dell’elargizione, nel convincimento che possa aumentare i consensi e pure il PIL. Dal reddito di cittadinanza all’emergenza COVID, perché non fare i conti, nel senso del valsente gettato al vento e di chi ne ha beneficiato. Se la filosofia è quella del lancio dei confetti e di viva gli sposi, troppi incauti troveremo per strada. Magari qualcuno chiederà scusa per non aver resistito alla tentazione. Come stanno chiedendo scusa i rappresentanti del Giappone per aver vomitato le prime mille tonnellate di greggio sulla barriera corallina dei nostri sogni, le mitiche Mauritius. Addio immaginifico paradiso, tal quale Seychelles, Maldive, Caraibi e Polinesia, addio battute del tipo: “Vi saluto, vi lascio in questo posto di m…, me ne vado alle Mauritius!”. “Adesso è meglio che tu rimanga nella tua casetta, Cretinetti!“, continua a ripeterci l’immortale Franca Valeri, che ieri ha raggiunto in Borea l’altro centenario compagno di scena, Albertone Sordi. Eh, care ragazze e ragazzi, la vita per noi continua, ma … attenti al lupo e alle volpi!