L’ex assessore all’Urbanistica della giunta Casto torna a ruggire e soprattutto a mettere la parola fine alla ridda di voci che lo vede indirettamente protagonista e coinvolto in progetti politici di varia natura. In realtà l’esponente cinquestelle oltre al ruolo istituzionale ricoperto a Nettuno, ha lavorato in una sola direzione, ovvero quella di cercare di ottenere la certificazione per la candidatura a sindaco di Anzio. Nonostante il low profile e il suo impegno costante nei progetti urbanistici per la città tirrenica, il nome di Stefano Pompozzi è stato associato a numerose iniziative. La campagna denigratoria avviata da molti comunicatori è iniziata a causa di un caffè con l’ex senatore Candido De Angelis e l’avvocato Guido Fiorillo, episodio che a detta di molti presunti opinionisti avrebbe sancito un patto d’acciaio tra Pompozzi e il centrodestra anziate. In seguito radio- politica gli avrebbe affibbiato un tentativo di assorbire il Meet up dei Grilli di Anzio attraverso canali ai più ignoti, l’ultima in ordine di tempo riguarderebbe un presunto legame del solito Pompozzi con una frangia del Pd neroniano per soffiare il posto agli altri candidati. “So che può apparire anomalo o quasi impossibile ma io ho sempre avuto una parola sola nella vita- ha riferito Pompozzi-. Ho iniziato un percorso con i cinquestelle grazie alla chiamata di Daniele Mancini e ci ho messo un po ad accettare anche perchè non amante della visibilità mediatica. Su indicazione anche del sindaco Angelo Casto mi sono prodigato ad effettuare la richiesta di certificazione per Anzio per offrire un’alternativa valida al panorama attuale. Accettare qualsiasi altra proposta sarebbe un venir meno ai miei principi e apparire come colui che al di la delle idee, ha come unico obiettivo quello di cercare uno spazio e una collocazione. Ribadisco che qualora il Movimento non certifichi la mia lista non ho alcuna intenzione di presentarmi”.