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Le unioni civili sono legge

Le Unioni civili sono legge!
Dopo anni di battaglie finalmente anche l’Italia riconosce diritti e doveri a tutte quelle coppie che fino ad oggi erano invisibili di fronte allo Stato. E’ una svolta epocale che consente al nostro Paese di rientrare a pieno titolo e a testa alta tra i Paesi europei più avanzati civilmente e culturalmente. Una legge quella sulle Unioni Civili che permetterà alle coppie che vorranno suggellare il proprio rapporto di fronte ai Comuni di avere diritti fondamentali quali la reversibilità e la possibilità di succedere al coniuge ma anche tutti quei doveri che discendono da una relazione riconosciuta dalla legge. Oggi finalmente due uomini o due donne che si amano potranno assistere il proprio congiunto in ospedale senza essere trattati come sconosciuti fastidiosi e potranno pensare di costruire un rapporto guardando al futuro con più tutele e con meno preoccupazioni.
In questi anni non sono mai riuscito a capire perchè si potesse essere contro la felicità di due persone, perchè mai dare dei diritti a qualcuno potesse essere visto da qualcun altro come pericoloso per se stessi. È stata questa per anni una battaglia di minoranza che ha visto chi si schierava da questa parte essere coperto da insulti e denigrato, ma oggi grazie alla maggioranza di governo e al Partito Democratico questa battaglia è stata vinta! Un grazie di tutto cuore va a Monica Cirinnà che ha incarnato con forza tutti noi che abbiamo in questi anni sostenuto la necessità di arrivare ad una regolamentazione che la corte costituzionale e la corte europea ci chiedevano con forza. D’ora in poi, e lo dico a tutti i candidati sindaci di oggi, tra i quali c’è anche chi nel passato consiglio comunale ha osteggiato la possibilità che fosse creato un registro delle unioni civili ante litteram a Nettuno (leggasi Eufemi e Turano), dovranno attenersi alla legge e non potranno che applicarla questa legge e celebrando le unioni civili rendere finalmente queste coppie felici e non più tristi famiglie di serie b.

Roberto Alicandri

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