Va ricordato che la Direzione Generale Antichità e Belle Arti concesse a tutti gli atleti ed organizzatori sportivi il libero accesso ai Musei, Gallerie, Monumenti e Scavi di antichità di proprietà dello Stato; altrettanto fece il Comune di Roma per i Musei Comunali. Inoltre furono approvate dal Comitato per l’Arte le seguenti manifestazioni storico-sportive: 1°) Gioco del Calcio Fiorentino; 2°) Gioco del Ponte di Pisa; 3°) Palio dei Balestrieri; 4°) Giostra della Quintana di Ascoli Piceno; 5°) Giostra della Quintana di Foligno.
La realizzazione degli spettacoli fu curata dall’Ente Nazionale Industrie Turistiche. Le manifestazioni, che per grandiosità e suggestività riuscirono pienamente, incontrarono durante il lavoro d’impostazione notevoli difficoltà, e fu quindi comprensibile lo stato d’animo degli organizzatori quando, dopo due anni di ansie e di lavoro, ebbe luogo nella notte del 20 agosto il Palio dei Balestrieri nella fastosa cornice del Circo Massimo illuminato a giorno. Davanti al Capo del Governo, e alla presenza di una folla di oltre venticinquemila spettatori, nella maggioranza stranieri, fu celebrata la contesa tra le città di Gubbio e San Sepolcro, con l’intervento di 400 figuranti nei loro smaglianti costumi. L’indomani, alla presenza di quarantamila persone, si svolse la Giostra della Quintana di Foligno, con la partecipazione di circa 600 figuranti tra dame, cavalieri, valletti e palafrenieri, alabardieri, trombettieri e tamburini. Anche il Calcio Storico Fiorentino, indetto a Piazza di Siena, nel pomeriggio del 28 agosto, fece registrare un imponente afflusso di pubblico. La manifestazione ebbe inizio con il corteo dei cinquecento figuranti che lungo la via Vittorio Veneto, preceduto da cento torceri e cadenzato dal rullo dei tamburi, suscitò un indescrivibile entusiasmo.
La quarta manifestazione, al Circo Massimo, si svolse il 4 settembre tra i consensi delle quarantamila persone ivi convenute. Si trattò della Quintana di Ascoli Piceno, il torneo cavalleresco che ha tradizioni rigidamente storiche e che risale al 1387. Alla rievocazione parteciparono novecento personaggi che rappresentavano la popolazione dei vari sestieri con i propri gonfaloni, consoli, dame e damigelle, valletti, cavalieri giostranti, armigeri e alabardieri. L’ultima delle cinque competizioni, l’antico Gioco del Ponte di Pisa, effettuatasi nella notte del 10 settembre al Circo Massimo, concluse degnamente il ciclo delle rappresentazioni davanti a un pubblico di cinquantamila persone.
A questo gioco, decretato nel 1490, parteciparono le due fazioni (Tramontana e Mezzogiorno) rispettivamente a nord ed a sud del fiume Arno, ciascuna delle quali costituita da trecentottanta figuranti con le rispettive insegne.
Per porre il pubblico nella condizione di seguire le varie fasi delle cinque rievocazioni storiche, l’E. N. I. T. provvide a stampare un opuscolo, con una tiratura di 500 mila copie, contenente la storia dei singoli tornei, nelle lingue italiana, francese, inglese, tedesca e spagnola; inoltre provvide alla stampa di 50 mila manifesti, affissi in tutta l’Italia, principalmente nelle sedi delle agenzie di viaggio e delle compagnie di navigazione marittima ed aerea.
A complemento di tutto il programma di propaganda va ricordata anche ‘ la stampa di un opuscolo quadrilingue sulle regate di canoa e canottaggio di Castelgandolfo ed in particolare la realizzazione di un cortometraggio che, attraverso visioni suggestive, presentò i molteplici aspetti della Capitale sia diurni sia notturni. Il film, a colori ed in cinemascope, fu distribuito in tutto il mondo attraverso una circolazione di 70 copie a passo normale e 120 copie a passo ridotto (mm. 16).
Infine l’È. N. I. T., d’intesa con l’Automobil Club d’Italia, provvide alla stampa di una particolare pubblicazione (un milione di esemplari), illustrante gli itinerari automobilistici che, partendo da varie frontiere, confluiscono verso Roma.