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Latina, verso un sistema culturale integrato

 

Si è svolto giovedì 18 gennaio presso il Palazzo civico di Latina il primo incontro tra gli attori impegnati nel percorso che porterà alla realizzazione del “Sistema Culturale Integrato: Le Città di Fondazione”.

Convocati dall’Assessorato alla Cultura, si sono riuniti nella sala Enzo De Pasquale, alla presenza del Sindaco Damiano Coletta, i rappresentanti istituzionali e i diversi soggetti pubblici e privati che hanno aderito al progetto di cui il Comune di Latina è capofila: i Comuni di Aprilia, Sabaudia e Pontinia, l’Università La Sapienza, la Camera di Commercio di Latina, il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, l’associazione “Le strade del vino”, il conservatorio di musica Respighi, l’Istituto Agrario San Benedetto e il Liceo Artistico di Latina, l’Archivio di Stato, i musei Piana delle Orme e della Terra Pontina, il Campus Internazionale di Musica, l’istituto Casa dell’Architettura, la biblioteca storico umanistica “Albenziana”, l’Istituto di Bibliografia Musicale di Roma, l’Istituto Nazionale di Studi Romani, la Fondazione Camillo Caetani, l’Istituto Don Luigi Sturzo.

«Oggi ci sono le condizioni per dedicarsi alla creazione di un Sistema Culturale Integrato e l’opportunità ci è offerta dall’avviso pubblico “La Cultura fa Sistema” con cui la Regione Lazio intende valorizzare i sistemi di servizi culturali già costituiti e incoraggiare nuove strategie di sistema» ha affermato l’Assessore alla Cultura Antonella Di Muro. Forti del sostegno di ben 16 partner, i quattro Comuni di Latina, Aprilia, Sabaudia e Pontinia (Pomezia non ha aderito perché già impegnata in altro progetto) hanno partecipato al bando regionale presentando un progetto che include dieci servizi culturali accreditati alle Organizzazioni Bibliotecaria Regionale (O.B.R.) e Museale Regionale (O.M.R.) e si incentra, non a caso, sul tema delle Città di Fondazione. «L’idea di fare rete per la valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, culturale e paesaggistico delle Città di Fondazione – ha spiegato l’Assessore – nasce per fare fronte alla riduzione della spesa pubblica che ha interessato il settore culturale nell’ultimo decennio. E’ necessario per le politiche culturali puntare su interventi che mettano a sistema tutte le risorse umane, materiali e immateriali disponibili e su modelli di gestione volti a potenziare la collaborazione e il coordinamento tra i diversi soggetti che operano nel campo. In quest’ottica la creazione di un network culturale integrato è possibile e auspicabile per la storia che possiamo raccontare; perché ci consentirà di sviluppare attività attraverso un progetto condiviso in uno scenario di area vasta; per la risoluzione delle principali criticità che opprimono gli enti pubblici: mi riferisco alla scarsa fruibilità dei poli museali e agli orari di apertura, alla mancanza di spazi adeguati per le esposizioni, alle carenze in termini di programmazione e promozione degli eventi, all’abbattimento delle barriere architettoniche, culturali, cognitive, sensoriali».

«Da cittadino – ha sottolineato il Sindaco Coletta – ho avuto sempre la sensazione che i luoghi di fondazione non fossero adeguatamente valorizzati. Anche per questo da Sindaco ho partecipato con convinzione alla primogenitura di questo progetto. Il nostro territorio dispone di grandi risorse culturali, storiche, naturali e quest’iniziativa è il primo gradino per riconoscerle e rivalutarle. La cultura deve essere il collante che tiene unite queste risorse e gli attori locali, sociali e politici. Ringrazio il governo regionale che ha dimostrato attenzione al tema promuovendo interventi per il loro recupero delle Città di Fondazione quali luoghi del contemporaneo, l’Assessore Di Muro, la Direzione Musei e Pinacoteche e l’ufficio Biblioteche per l’impegno nel coordinamento di un’iniziativa che può dimostrare che la cultura può creare ricchezza e dare impulso all’economia del territorio»

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