«Adesso abbiamo capito cosa fosse la rivoluzione dei rifiuti decantata da Coletta: era l’ennesima mazzata alle tasche dei cittadini, pianificata da Latina Bene Comune». Il portavoce comunale di Fratelli d’Italia Gianluca Di Cocco commenta lo studio della UIL relativo ai costi della TARI dal 2016 al 2020, che a Latina ha avuto un incremento tra i più alti d’Italia. «Dai 358 euro in media pagati nel 2016 siamo arrivati ai 388 euro di media nel 2020. Un incremento dell’8,3% in quattro anni e del 7,2% rispetto all’anno precedente.
Un salasso vero e proprio che va ad incidere pesantemente nelle tasche dei cittadini, già gravati dalla crisi Covid, che tra restrizioni, chiusure imposte e cassa integrazione per i lavoratori dipendenti, ha già arrecato gravi problemi alla gestione economica di ogni famiglia della città.
L’aumento delle bollette TARI, oltretutto non corrisponde a un miglioramento del servizio offerto, in quanto la raccolta dei rifiuti porta a porta è iniziata solo da qualche mese.
Insomma, i cittadini stanno pagando “oro” per un servizio che altrove funziona meglio e costa meno. Oggi ci ritroviamo con una città in condizioni peggiori di 5 anni fa, con tutti i problemi ancora irrisolti e con altri, gravissimi alle porte, come ad esempio, i costi che bisognerà sostenere per il sostentamento dell’azienda speciale ABC.
Va rilevato come lo studio effettuato dalla UIL dimostri la mistificazione che appena qualche ora prima Latina Bene Comune aveva propagandato sui social, sostenendo che “i costi di igiene urbana non avranno alcun aumento”. E ci mancherebbe altro, mi viene spontaneo aggiungere, i cittadini già pagano uno sproposito, sarebbe assurdo pretendere anche che paghino di più.
Saremo comunque vigili nel verificare che non vi siano altri incrementi occulti, perché considerata la crescita di questi ultimi 4 anni delle bollette e fino quando ci sarà Lbc alla guida della città, i cittadini di Latina non potranno stare tranquilli. Per fortuna manca poco alle elezioni». Il portavoce comunale di Fratelli d’Italia Gianluca Di Cocco.