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Latina – La SOGIN risponde: “La presenza di Cloruro di vinile nelle acque non dipende da noi”

Riceviamo e pubblichiamo:

“In merito all’ordinanza emessa dal Commissario Straordinario del Comune di Latina, Sogin sottolinea che il clorulo di vinile è un analita estraneo al ciclo produttivo della centrale di Latina e che i valori riscontrati oltre la soglia di legge nella falda non sono riferibili agli interventi di decommissioning che sono portati avanti nel rigoroso rispetto della normativa. Al riguardo, Sogin garantisce il proprio impegno a rimuovere tempestivamente dall’area di proprietà della centrale di Latina – qualora fosse rinvenuta – la fonte di tale inquinamento e a continuare i monitoraggi ambientali e radiologici i cui risultati saranno prontamente comunicati agli Enti di Controllo. Proprio nell’ambito dei monitoraggi regolarmente svolti, la Società, nel dicembre 2013, ha riscontrato valori anomali di concentrazione di cloruro di vinile nelle acque di falda. Sogin ha subito informato dell’anomalia le Autorità competenti e avviato il procedimento previsto dall’art. 245 del D. Lgs. 152/2006 come soggetto non responsabile della potenziale contaminazione. La Società ha quindi presentato agli Enti di Controllo (Regione Lazio, Arpa Lazio, Provincia di Latina, Comune di Latina, Asl di Latina) il Piano di caratterizzazione per definire l’origine della contaminazione, ad oggi ancora ignota, e la sua diffusione. Il piano è stato approvato nel settembre 2014. Nel corso dei sondaggi esplorativi sul terreno previsti dal piano di caratterizzazione sono state localizzate nell’area di pertinenza della centrale tre zone con materiali interrati di origine antropica (rottami metallici, materiali da demolizione, imballaggi plastici, rifiuti generici assimilabili a quelli urbani). Il 14 dicembre 2015 la Conferenza dei Servizi ha approvato l’Analisi di Rischio Sito Specifica, elaborata da una società certificata su mandato di Sogin, nella quale viene riportato che il sito è da considerarsi come non contaminato in linea con quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006. A fine 2015 l’ASL di Latina ha chiesto con una nota al Comune di Latina di emettere un provvedimento cautelativo per vietare l’uso dell’acqua di falda emunta a valle del sito, “come principio di precauzione e in ottica di prevenzione primaria, finalizzata al contenimento ed alla limitazione delle esposizioni alla popolazione di potenziali fattori di rischio ed insalubrità”. Il 29 gennaio 2016 il Comune di Latina ha convocato una Conferenza dei Servizi per individuare le aree esterne al perimetro della centrale nelle quali interdire l’utilizzo delle acque provenienti da pozzi posti a valle e limitrofi al sito, alla quale ha fatto seguito l’ordinanza emessa dal Commissario Straordinario. In ogni caso, Sogin ha già avviato le operazioni di rimozione dei materiali interrati rinvenuti nell’area di proprietà e ribadisce che la presenza di cloruro di vinile nelle acque di falda non dipende in alcun modo dalle attività in corso presso la centrale.”

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