Nel corso dell’attività di prevenzione e controllo del territorio, alle ore 23,30 circa del 29 giugno, un equipaggio dell’Ufficio Volanti effettuava il controllo di una persona sottoposta agli arresti domiciliari in via Londra; il soggetto è stato trovato all’esterno del proprio appartamento senza essere autorizzato. Pertanto D.S.A., italiano classe ‘80, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di evasione e ricondotto presso il proprio domicilio agli arresti domiciliari.
Ancora, nel corso dell’attività di prevenzione e controllo del territorio, alle ore 19.45 circa del 28 giugno, due equipaggi della Squadra Volante sono intervenuti in Viale dello Statuto, in quanto era pervenuta al centralino di soccorso pubblico “113” richiesta di aiuto, per una violenta lite familiare.
Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti hanno bloccato immediatamente un giovane, in evidente stato di agitazione psicofisica, che appena visti gli operatori di polizia ha inveito contro gli stessi con frasi “ che cazzo volete pezzi di merda…lasciatemi stare”. L’uomo, nonostante la presenza degli agenti, non si placava e continuava a minacciare la propria moglie. Dalle informazioni acquisite dai testimoni e richiedenti, gli stessi riferivano che l’uomo, persona nota e violenta, a seguito di una lite iniziata con la moglie per ragioni familiari, si scagliava contro la stessa con violenza malmenandola. Ne scaturiva una violenta lite che si concretizzava anche nell’arrecare lesioni al figlio di 4 anni della coppia, che nel corso della colluttazione tra i coniugi veniva colpito involontariamente dal padre con fuoriuscita ematica dal naso; la donna, vittima dell’aggressione, che non voleva procedere a querela del marito, riferiva che, l’uomo era solito avere questi comportamenti aggressivi e violenti verso di loro.
La persona fermata, accompagnata presso gli uffici della Questura e identificata per C.J. colombiano classe ‘88, pluripregiudicato, previe intese con la Competente A.G., è stato sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare per maltrattamenti in famiglia.