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Latina, Damiano Coletta candidato alla Presidenza della Provincia

Nota politico-programmatica a sostegno della candidatura di Damiano Coletta alla Presidenza della Provincia

A pochi giorni dalle elezioni del Presidente della Provincia sento il bisogno di ringraziare tutti i consiglieri e i sindaci che intendono sostenermi. Ribadisco la necessità di pensare ad una nuova visione della Provincia, in cui sia realmente valorizzata l’identità del territorio attraverso una gestione politica di condivisione tra tutti i 33 comuni che ne fanno parte.C’è bisogno di rilanciare l’economia e lo sviluppo del territorio attraverso la valorizzazione delle sue eccellenze paesaggistiche, culturali, storiche, enogastronomiche e supportando il mondo dell’impresa”.

La vera discontinuità  si dovrebbe attuare iniziando un percorso che riesca a mettere insieme intorno ai valori del bene comune e prendendo le distanze delle vecchie logiche spartitorie, tutte  le forze politiche che vogliono un reale prospettiva di cambiamento in un campo largo e aperto.La mia disponibilità a candidarmi nasce , oltre alla necessità di raggiungere gli obiettivi citati nella piattaforma programmatica, proprio dalla necessità di avviare questo percorso di cambiamento.

Con la riforma “Delrio” (legge n. 56 del 07/04/2014) la Provincia ha mantenuto le competenze di indirizzo e coordinamento su argomenti molto rilevanti, soprattutto come  Ente di area Vasta di collegamento tra amministrazione regionale e amministrazioni locali: la sua funzione principale oggi è quella di facilitare le relazioni, costruire reti territoriali, mediare con la Regione gli investimenti, effettuare studi e progetti che consentano di attirare attenzione, capitale sociale ed economico da fuori, finanziamenti europei in particolare, a beneficio di ogni Comune del territorio. I suoi organi rappresentativi attualmente sono: il Presidente della Provincia, il Consiglio Provinciale e l’Assemblea dei Sindaci, tutti incarichi che vengono svolti a titolo gratuito. Il Presidente svolge il ruolo di rappresentante politico della comunità provinciale. A seguito della mancata riforma dell’amministrazione Provinciale (esito del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016), la funzione della nostra Provincia, oltre gli aspetti di competenza, in questa fase di incertezza normativa e amministrativa, deve essere squisitamente politica: diventare il luogo d’incontro e di snodo della Rete dei Comuni attraverso la creazione di ambiti territoriali che consentano di avere una gestione unitaria e integrata di servizi (rifiuti e servizio idrico in primis ma anche welfare, istruzione, pari opportunità, lavoro e altro) con conseguente ottimizzazione delle risorse, per aumentarne l’efficacia e l’efficienza. La Provincia attualmente è l’Ente responsabile del coordinamento territoriale di questi servizi , rappresenta le varie istanze locali ed interloquisce con gli Enti di livello superiore, oltre che con le Autorità regolatorie dei singoli settori. Una premessa dovuta per ridefinire il ruolo politico e programmatico di un ente sovracomunale che nel tempo ha visto gestioni politiche discutibili che hanno disperso risorse e opportunità, a favore di politiche che preferivano privilegiare alcuni territori a discapito di altri, o peggio fare scelte spesso motivate da meri interessi personali. Politiche e modalità che oggi, anche attraverso  questa candidatura,  ci si vuole lasciare alle spalle, delineando una nuova modalità nella gestione politica e amministrativa della Provincia. Una responsabilità condivisa sin dall’inizio   con il consenso e il sostegno di forze politiche, movimenti, forze sociali, sindaci e singoli consiglieri Comunali, che si riconoscono in questa proposta e in un campo politico ampio che va anche al di la degli schieramenti tradizionali, in netta discontinuità e contrapposizione con i tentativi di restaurazione di vecchie modalità di gestione di questo importante Ente di governo del nostro territorio.  

Una candidatura che delinea il ruolo centrale del capoluogo di Provincia come punta di una rete vasta costituita dai 33 comuni della Provincia, in cui tutti si devono sentire partecipi e attori del cambiamento che c’è da fare. Un percorso di dialogo politico e programmatico iniziato per definire alcune proposte per il governo della Regione che, in continuità, si vuole proseguire per immaginare lo sviluppo e il rilancio della nostra dimensione sovracomunale intorno ad alcuni importanti punti politici e programmatici. 

 

La ripubblicizzazione del servizio idrico  

E’ in quest’ottica che il Sindaco di Latina Damiano Coletta è candidato alla Presidenza della Provincia, forte anche dell’esperienza maturata in prima persona, come figura di mediazione e di sintesi, sul fronte della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato nella provincia di Latina, nel rispetto della volontà dei Comuni facenti parte dell’ATO 4 espressa in ben due occasioni (settembre 2013 e agosto 2016) e in coerenza con i risultati del referendum sui servizi essenziali del 12 e 13 giugno 2011. Di particolare rilevanza è stata l’iniziativa di acquisire autorevoli pareri legali in materia, che ha permesso da un lato di rafforzare la volontà di tutti i Sindaci dell’ATO 4 di riappropriarsi dell’intera gestione del Servizio Idrico Integrato, dall’altro impedire la cessione illegittima delle azioni in mano a Veolia. Ciò anche a seguito delle crisi idriche intercorse nelle ultime estati, soprattutto nel sud pontino e nella fascia dei Monti Lepini, che hanno visto emergere la persistenza di notevoli perdite di rete, malgrado i costi fatti pagare ai cittadini ed una gestione arrivata ormai alla metà del periodo di concessione. Sarà prioritario intercettare investimenti per ridurre la dispersione dell’acqua dovuta ai mancati interventi sulla rete e sulle infrastrutture , attualmente stimata intorno al 65%, e risolvere la ridotta disponibilità idrica che crea gravi disagi nel bacino dei comuni dei Monti Lepini e del Sud del Lazio, evitando comunque ricorso al dissalatore.  

 Il ciclo del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti 

Le stesse considerazioni valgono nel campo dei rifiuti, sia per quanto riguarda la programmazione dell’impiantistica (possibilmente pubblica) a livello provinciale, sia per ciò che concerne il raggiungimento degli obiettivi imposti a tutti gli Stati membri dall’Unione Europea. Con il prossimo varo del “pacchetto sull’Economia Circolare”, atteso per il prossimo mese di giugno, il settore dei rifiuti verrà completamente rivoluzionato. Verranno sempre più penalizzati i conferimenti e gli smaltimenti dei rifiuti indifferenziati nelle discariche (max 10% del totale entro il 2035) e i termo-inceneritori. Prioritario per tutti i Comuni diventerà il recupero e il riciclo di materia ed energia attraverso la raccolta differenziata. Va quindi ripensata e riprogrammata tutta l’organizzazione del servizio a livello comprensoriale ed in tale direzione sono state proposte le modifiche del Comune di Latina al Piano Provinciale dei Rifiuti, che è stato approvato recentemente dal Consiglio Provinciale ed è in fase di adozione anche da parte dell’Assemblea dei Sindaci. Tale approvazione costituisce una fondamentale presa di posizione politica e amministrativa anche al fine di stimolare e accelerare la redazione di un nuovo Piano Regionale dei Rifiuti (quello precedente è scaduto a fine 2017), che vada nella stessa direzione imposta dall’Unione Europea. Inoltre, col recente varo dell’Azienda speciale ABC ed altre aziende pubbliche già esistenti si potrebbe costruire il percorso di quell’Ambito Ottimale del settore, che è già stato previsto dalla normativa nazionale e regionale, ma che di fatto non ha visto ancora alcuna attuazione nella Regione Lazio.  

Le Politiche sociali – welfare 

Anche nel ruolo di coordinamento nel campo delle politiche sociali, che il capoluogo di provincia già ricopre, oltre che della formazione professionale e del lavoro, il Sindaco di Latina può svolgere un’azione molto importante. Non è lontana la prospettiva di un welfare “plurale” a livello provinciale che si possa tradurre in un sistema allargato di governo basato su una gestione dei servizi da parte dei Comuni in forma associata e che chiami il Terzo settore, l’associazionismo, la cooperazione e l’impresa sociale ad una partecipazione sistematica, alla definizione degli interventi per promuovere la progettualità e l’innovazione sociale.  

 La Formazione 

Malgrado la riforma, la Provincia si è vista confermare dalla Regione significative competenze anche in tema di formazione professionale e inserimento lavorativo attraverso un’apposita Convenzione firmata lo scorso anno, e che esercita attraverso la società “Latina Formazione e Lavoro” (oggi Srl), che è un ente di diritto privato in controllo pubblico il cui azionariato è completamente detenuto dalla Provincia stessa. Ma la sua originaria e principale missione di contrasto della dispersione scolastica è portata avanti con molta fatica e con strumentazioni (materiali e non) talora inadatte e inefficaci per un’utenza frequentemente caratterizzata da situazioni di disagio e insuccesso scolastico: è necessario pertanto rilanciarne il ruolo quale strumento di politica attiva del lavoro in coerenza con lo statuto, facendola uscire dall’attuale isolamento e ampliandone le tipologie di attività. Analoghe competenze restano in capo all’Ente Provinciale rispetto all’integrazione sociale di soggetti svantaggiati: questa seconda funzione è attualmente regolata dalla medesima Convenzione stipulata con la Regione Lazio ed ha visto nel progetto degli Orti Sociali del Comune di Latina, coordinato dall’Agenzia Formazione e Lavoro, un primo significativo risultato, apprezzato all’unanimità da insegnati, assistenti, psicologi e famiglie degli alunni interessati.  

 Mobilità sostenibile 

I trasporti, la viabilità e la mobilità in sicurezza sono un altro obiettivo strategico da perseguire con gli interventi di manutenzione e rifacimento sulle strade e le infrastrutture di competenza provinciale, che vedranno prossimamente significativi stanziamenti: fra tutti va risolto prioritariamente il problema del ponte sul fiume Sisto. Nell’ottica più ampia di una mobilità sostenibile, ormai diventata un obiettivo a livello europeo, la Provincia deve impegnarsi a redigere, in collaborazione con i Comuni, un piano per la mobilità interurbana per ridurre il traffico privato ed incentivare modalità di spostamento a basso impatto ambientale. Devono essere definiti in sede provinciale tracciati e progetti utili ad una logica inter-comunale di intermodalità alternativa al mezzo privato (treno – bus – bici), sollecitando in tal senso la Regione per le sue competenze e rendendo coesi i Comuni che hanno una popolazione inferiore ai 100mila abitanti. In particolare quelli che non sono riusciti ad accedere ai recenti finanziamenti ministeriali in materia, in quanto non hanno raggiunto il target di massa critica richiesto o perché non dispongono del necessario know how. All’incremento dell’offerta di trasporto pubblico si devono affiancare interventi sulla mobilità ciclopedonale e fluviale con progetti specifici di collegamento a livello intercomunale, sull’esempio del realizzando “Sentiero della Bonifica”, o tramite i “Contratti di Fiume” che si stanno dimostrando sempre più efficaci. In special modo nell’integrazione tra i piani e le norme sulla gestione e la tutela delle acque, con quelli per la difesa del suolo e del paesaggio, con i programmi di sviluppo economico dei territori; una programmazione che consentirebbe importanti ricadute sulla qualità dell’ambiente, sul turismo e sulla nostra economia in generale. L’importante finanziamento ottenuto recentemente dall’Amministrazione Provinciale con il progetto “Greenchange”, che va a sommarsi al precedente progetto “Rewetland” (premiato dall’UE come uno dei migliori in assoluto a livello comunitario) pone la nostra Provincia in un ruolo di leader nella progettazione e realizzazione di interventi di valorizzazione ambientale che convertono in chiave sostenibile l’economia della zona di competenza.  

 Sicurezza ambientale e infrastrutture 

Il tema ambientale è fondamentale in quest’ottica: l’importanza della preservazione, della tutela e della valorizzazione delle risorse naturali della Provincia di Latina, con scelte sostenibili nel tempo, è l’altro grande pilastro della candidatura Coletta. Un esempio è il recente protocollo d’intesa con la Regione Lazio, il Parco Nazionale del Circeo, i Carabinieri-Forestale, i Comuni di Latina e Sabaudia, il Consorzio di Bonifica e l’ARPA, per gli interventi di contrasto all’erosione della costa e il ripristino funzionale della spiaggia. Anche i tratti di costa che riguardano i Comuni di Terracina, Fondi, Gaeta, Latina e Minturno hanno gli stessi problemi (come del resto tutta la costa laziale) e pertanto necessitano di una programmazione condivisa rispetto alla manutenzione ordinaria che deve tutelare la risorsa. Occorre allargare questo modello collaborativo di interventi, tenendo conto che i cambiamenti climatici in corso stanno mettendo sempre più a rischio la qualità della nostra vita e l’economia nel suo complesso. In tal senso si ribadisce che la risorsa acqua non può più essere sprecata e le sue varie destinazioni d’uso (civile, industriale e agricolo) devono trovare un equilibrio ad oggi inesistente. La qualità dell’acqua del mare dipende in gran parte da ciò che avviene a terra e in tal senso tutte le acque dei laghi, dei fiumi e dei canali devono essere portate dentro un modello di gestione articolato e preciso che punti in alto e non alla solo alla soluzione delle emergenze: mentre si procede per riprendere il controllo pubblico di AcquaLatina, occorre effettuare urgentemente una ricognizione di tutti i prelievi in corso, quelli di falda in particolare, per evitare che il progressivo depauperamento della risorsa, possa compromettere le eccellenze del nostro territorio. La perdita della portata d’acqua della sorgente di Ninfa realizzatasi lo scorso anno, ad esempio, si è verificata anche a causa degli eccessivi prelievi per usi potabili e per l’irrigazione di colture agricole altamente bisognose: ciò ha rischiato di compromettere l’intero sito (Giardini e Oasi del Pantanello). Ad Amaseno poi (anche se si tratta di un Comune extra Provincia ma comunque inserito nell’ATO) la fonte che alimentava l’intero paese si è seccata improvvisamente la scorsa estate senza alcun apparente motivo. Occorre impedire che episodi del genere possano ripetersi con una attenta programmazione: la Provincia di Latina può esercitare un ruolo decisivo in tal senso. Competono infatti all’Ente più importanti autorizzazioni sia dei prelievi che delle re-immissioni nei corpi idrici di tutte le acque utilizzate a vario titolo. 

 Fonti rinnovabili 

Sempre in tema di cambiamenti climatici deve essere valorizzato il ruolo centrale della Provincia di Latina all’interno del “Patto dei Sindaci” anche in funzione di collettore di progetti riguardanti le fonti rinnovabili di energia che possano acquisire finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. In riferimento alla qualità dell’aria, altro importante ruolo autorizzativo della Provincia, è necessario potenziale il controllo delle emissioni e i livelli di prevenzione di potenziali inquinamenti, soprattutto quelli legati alle mancate bonifiche di discariche autorizzate e/o abusive e dei siti industriali dismessi. Essendo la Provincia responsabile sia dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) che dell’A.U.A. (Autorizzazione Unica Ambientale) è necessario il sistematico coinvolgimento dei vari Enti interessati di volta in volta, in modo da darle il giusto ruolo che merita all’interno delle Conferenze dei Servizi quale organo decisionale ultimo.  

Turismo e Cultura 

In tema di Sviluppo, Turismo e Cultura bisogna agire con un orizzonte più ampio, unendosi e proponendo investimenti, anche con l’apporto di capitali privati e di sponsorizzazioni, che abbiano ricadute su tutto il nostro territorio. Le nostre aziende hanno necessità di innovazione per competere, e vanno sostenute con finanziamenti dedicati che è necessario ricercare e reperire: le nostre eccellenze debbono crescere per trainare l’intero sistema economico anche mettendo a fattor comune infrastrutture e servizi sul modello dei distretti industriali. Il settore del turismo va alimentato anche attraverso una promozione integrata con un marketing territoriale che fornisca una immagine completa di bellezze naturali, storiche e di accoglienza, valorizzando le eccellenze del settore enogastronomico e dell’agricoltura di qualità, con investimenti su trasporti, escursionismo, qualità dell’ambiente. La vera sfida per realizzare un’offerta turistica competitiva sul mercato nazionale ed internazionale è sostenere la costruzione di una rete dei settori che producono cultura ed eventi, prodotti tipici, enogastronomia (Strada del Vino e Strada dell’Olio) e che offrano servizi di ospitalità e di ristorazione di qualità; in questa ottica anche il rilancio della struttura dell’ex Rossi Sud come centro polifunzionale. In particolare nell’ambito culturale andrebbe promossa ed implementata una rete museale ed una rete di eventi che consentano di creare un sistema integrato che metta in connessione i vari Comuni della provincia pontina promuovendo le realtà storiche e le bellezze paesaggistiche del litorale, delle zone collinari e montane, istituendo una rete di strutture ricettiva che interessi anche i Parchi regionali degli Aurunci e degli Ausoni – Lago di Fondi. Va risolta la questione delle compatibilità delle produzioni da itticoltura nel Golfo di Gaeta. La Provincia di Latina, d’intesa con la Regione Lazio e il Parco Nazionale del Circeo, deve mettere in campo interventi di ripopolamento ittico eco-compatibile (che possibilmente consentano anche il ripascimento della costa) in grado di permettere sia ai pescatori professionali che a quelli sportivi un progressivo recupero della quantità e della qualità del pescato.  

Edilizia scolastica 

E’ competenza della Provincia la gestione dell’edilizia scolastica dei Licei e degli Istituti superiori, sulla quale è necessario intervenire in tempi rapidi vista la situazione complessiva sotto il profilo della loro sicurezza. A questa va aggiunta anche la programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale, guardando al dimensionamento con occhi nuovi non come lo strumento per mantenere uno status ma come un’occasione per ascoltare, promuovere e concretizzare le richieste di innovazione e di eccellenza che i comuni avanzeranno. Da ultimo, ma non per ultimo, insieme alla promozione delle pari opportunità, attenzione particolare sarà posta al controllo dei fenomeni discriminatori in campo occupazionale, soprattutto alla luce della recrudescenza massiccia nel nostro territorio della pratica del caporalato in agricoltura, più volte denunciata da servizi giornalistici sia locali che nazionali, magari con la costituzione di un Osservatorio che riunisca i diversi interessati al tema, dai sindacati agli enti non locali. 

 

La nota del Sindaco di Latina, Damiano Coletta.

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