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L’angolo dell’Editore

Cari lettori, parzialmente demotivato e deluso nel mio ruolo di consigliere comunale, sento scemare la passione per la passione per la politica che invece fibrillava nelle mie vene durante la campagna elettorale nei primi mesi del mandato. La ragione di tutto questo affonda in motivazioni che sottopongo al vostro giudizio.

  • I tempi sono troppo lunghi per la risposta a qualsiasi proposta.
  • L’esame dei problemi non è affrontato pensando al bene della comunità e dei cittadini, ma alle convenienze che le decisioni in merito alle proposte porteranno a fautori delle stesse.
  • La continua lotta politica e di appartenenza, anche nello stesso partito, non ha soste e si deve combattere per ottenere semplici diritti, sia nel ruolo di amministratori sia di quello di cittadini.
  • Bisogna subire continui stop da parte di colleghi troppo stanchi e consumati per riscontrare stimoli importanti nelle proposte.
  • Le persone attive, propositive, volenterose sono considerate dannose!

A tutti coloro che mi hanno dato fiducia, eleggendomi, prometto che andrò fino al termine del mio mandato, anche se levigato dalle dinamiche che ho riscontrato. Porterò, come sempre ho fatto nella vita, al traguardo del mio impegno.

A proposito di qualche considerazione espressa nei miei confronti da parte di alcuni colleghi del tipo: Chi te lo fa fare? Perché perdi tutto il tuo tempo dietro a queste proposte?

Mi viene spontaneo pensare:

  • Che vogliono creare un immobilismo che giovi all’abbandono degli altri, per portare a termine i loro scopi e progetti in una corsa di tartarughe.
  • Che vogliono farti mollare, perché non ti limiti soltanto ad alzare la mano al Consiglio!

Cattivi pensieri, ovviamente dei quali mi piacerebbe tanto ricredermi.

Antonio Geracitano

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