Prima equiparazione di una vittima del dovere a quelle del terrorismo
E’ una vittoria importante quella di oggi, che vede protagonisti il Ministero della difesa, l’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Ufficiale della Marina Militare Francesco Paolo Sorgente.
Il Ministero della Difesa, Direzione Generale per la Previdenza Militare e della Leva, in data 23.02.2018, con decreto risalente al 15.02.2018, equipara infatti il Capitano Francesco Paolo Sorgente, già riconosciuto vittima del dovere, alle vittime del terrorismo.
L’ufficiale della Marina Militare Italiana è deceduto lo scorso 25.01.2009 in seguito a mesotelioma causato dalla sua esposizione ad amianto, utilizzato nelle unità navali della nostra marina da guerra.
L’impegno dell’avv. Bonanni accanto ai familiari
La vedova e gli orfani, attraverso l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, hanno ottenuto il rinvio a giudizio di alti ufficiali della Marina Militare Italiana per il reato di omicidio colposo, e il procedimento è pendente presso il Tribunale penale di Padova.
«È stato un duro scontro giuridico con l’avvocatura generale dello Stato. Essa intendeva negare il diritto della vedova e degli orfani al giusto indennizzo. Purtroppo, però, non riporta in vita il capitano della Marina Militare Italia. Francesco Paolo Sorgente, è stato ucciso dall’amianto.
È l’ ennesima vittima. Ricordo che nella relazione finale dello scorso 09.02.2018 della commissione parlamentare di inchiesta, a pag. 34, riporta 1101 casi di vittime di amianto nella Marina Militare Italiana tra le sole che sono giunte all’attenzione della Procura della Repubblica di Padova. Quindi con una incidenza molto più alta, di cui 570 mesoteliomi pleurici.
È proprio grazie all’Osservatorio Nazionale Amianto che questa strage è venuta alla luce. Ora è stata certificata anche dalla commissione parlamentare di inchiesta. Spero e mi auguro che si giunga finalmente alla bonifica totale e complessiva». Dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Questo importante risultato non renderà sicuramente ai cari la vita del Sig. Sorgente, ma riuscirà almeno in parte a rendere onore alla sua persona, raccontata da tutti come un uomo vigoroso, dai valori impenetrabili, al punto da dedicare la propria esistenza al proprio paese.
Il lavoro di tutela svolto dall’Osservatorio Nazionale Amianto
È proprio grazie all’Osservatorio Nazionale Amianto che questa strage è venuta alla luce e ora è stata certificata anche dalla commissione parlamentare di inchiesta.
Nel processo penale, sempre assistiti dall’Avv. Ezio Bonanni, i famigliari della vittima hanno chiesto e ottenuto la chiamata quale responsabile civile del Ministero della Difesa. Nel frattempo, in sede civile, il Tribunale di Cagliari ha condannato il Ministero ha riconoscere le prestazioni di vittima del dovere con equiparazione alle vittime del terrorismo.
Inizialmente il Ministero aveva fatto appello, ma l’Avv. Ezio Bonanni è riuscito a far valere le proprie ragioni giuridiche ottenendo così il massimo dei risultati.
«Mio marito è stato assassinato dall’amianto. È morto per mesotelioma il 25 novembre 2009. Finalmente dopo tante battaglie legali portate avanti con il sostegno dell’Avv. Ezio Bonanni e dell’Osservatorio Nazionale Amianto, il rinvio a giudizio di coloro che sono accusati averne provocato la morte per esposizione ad amianto, e il processo penale che pende presso il Tribunale di Padova, e le due vittorie in primo e in secondo grado presso il Tribunale e la Corte di Appello di Cagliari, il Ministero confessa le sue responsabilità e riconosce che mio marito, oltre a essere vittima del dovere, è anche vittima del terrorismo».
La vedova continua…
«Mi chiedo: ma per quale motivo questo riconoscimento è giunto così tardi? Mi chiedo: come mai ancora oggi c’è amianto nelle unità navali della nostra Marina? Come mai non si tutela la salute dei servitori dello Stato e dei cittadini? Combatterò fino a che avrò forza per ridare a mio marito la dignità che gli è stata tolta facendolo morire con un mesotelioma che gli ha tolto il respiro giorno dopo giorno fino a soffocarlo.
Un uomo forte, integro fisicamente e moralmente, ucciso dalle fibre di amianto, che mai e poi mai doveva essere utilizzato essendo il più aggressivo cancerogeno. Spero e mi auguro che questa sorte non tocchi più ad altri militari e mi auguro che altre spose e figli non debbano subire quello che abbiamo subito io e i miei figli» dichiara la Sig.ra Patrizia Zichina, vedova del militare.