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Editoriale

LA VECCHIA E LA NUOVA SCUOLA

3 GIUGNO 2018
ANGELO MOSSO

– Il povero Fantozzi li avrebbe chiamati “merdacce”, si come quelli della Corazzata Potemkin, inflessibili incancreniti prigionieri di uno stereotipo fallimentare , attento a difendere vecchi ammuffiti privilegi o nuove strumentali esigenze di categoria, quando la scuola italiana, dagli asili nido alle università è in una situazione da gridare vendetta. E vengo al dunque. Ma è mai possibile che la genia dei baroni, dal bidello al rettore, debba mantenere questa irresponsabile alterigia nei confronti di quella parte fondamentale di cui il nostro sistema è vergognosamente carente e che ha a che fare con la formazione vera dei discenti in cittadini sani, educati all’etica dei comportamenti e istruiti sino all’eccellenza dei master, dei contro master e della ricerca ? Chi per settant’anni ha gettato alle ortiche le intuizioni straordinarie di Francesco De Sanctis, Angelo Mosso e Maria Montessori , riprecipitandoci nei secoli bui in cui era peccato curarsi della propria fisicità sino a limitarne l’igiene, codificando le abluzioni, ha mandato in malora palestre e impianti sportivi scolastici, ha privato del diritto allo sport ed alla salute intere generazioni, milioni e milioni di innocenti abbandonati ai rischi di obesità, al bullismo, allo sballo, adesso arriccia il naso e grida allo scandalo perché non è stato nominato Ministro dell’Istruzione il barone di turno, ma un “Laureato in ginnastica” (dottore in scienze motorie) con un passato da allenatore con successo nel basket, Provveditore di Milano, definito in modo sprezzante “ funzionario di terza o quarta fila” e che per giunta ha dichiarato di voler introdurre l’insegnamento dell’educazione motoria nelle “Primarie”, con l’affidamento ai laureati in scienze motorie. Evviva, grido io, finalmente una possibile inversione di tendenza verso l’ammodernamento di uno studio che ancorché agganciato al mondo del lavoro, secondo una visione moderna tra innovazione e digitale, porti i cittadini alla maggiore età ed oltre in condizioni fisiche accettabili, con la prospettiva di non gravare in modo disastroso sulle spese per la salute, autentica voragine nel bilancio dello Stato. In questi giorni ho pensato al mio antico “buon maestro”, prof. Probo Zamagni, vice preside del Vilfredo Pareto a Roma, ma prima ancora diplomato dall’Accademia della Farnesina e poi vicepresidente della Federazione Italiana Pallamano. Lui fu il primo indefesso assertore della istituzione delle Facoltà di Scienze Motorie . Si era nel 1965 e Zamagni con l’AICS (Associazione Italiana Circoli Sportivi, poi Cultura e Sport) gettava le basi per la FISAM (Federazione Italiana Scienze Attività Motorie) . Scriveva Zamagni:”E’ tempo che i mondi della cultura, dell’educazione fisica e dello sport ritenuti, salvo teoriche eccezioni, diversi e di fatto operanti separatamente, trovino la loro naturale unità. Unità che prima è concettuale e poi operativa nei settori della scuola, del lavoro e del tempo libero…”. Io del neo Ministro Bussetti posso aggiungere che in questi anni di sua responsabilità nel Capoluogo lombardo ha avuto un atteggiamento estremamente collaborativo con i Trofei Città di Milano, modello straordinario di efficienza promozionale per lo sport nella scuola, con milioni di partecipanti nell’arco di oltre mezzo secolo di attività, così come mi risulta la sua preziosa collaborazione come docente per i master in “management dello sport” all’Università della Bicocca, con Franco Ascani. Disgraziatamente, con una prova di straordinario intuito, due anni fa era stato tenuto fuori – per mere ragioni formali – dalle candidature per la Presidenza Regionale del CONI Lombardia, ma tant’è, che oggi lui merita tutto il nostro sostegno, con il mondo dello sport compatto. Questa scommessa iniziata da Probo Zamagni cinquantatre anni fa la dobbiamo vincere tutti insieme nell’interesse della nostra collettività. MARCO BUSSETTI DAI CAMPI DI BASKET AL MINISTERO – Provveditore agli studi di Milano dal 2015. Classe 1962, laureato in Scienze motorie alla Statale di Milano con il massimo dei voti e la lode, già dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Aldo Moro di Corbetta, comune di 18.388 abitanti a ovest della metropoli lombarda. Prima di diventare provveditore, è stato dirigente di vari uffici periferici. Ha fatto a lungo l’allenatore di basket e in queste ore c’è chi ne ricorda la grandezza come coach della squadra di Gallarate. Come si evince dal curriculum reperibile on line sul sito del Miur, ha conseguito con 110 e lode la laurea specialistica magistrale in scienze motorie presso l’Università “Cattolica” di Milano. Ha un diploma Universitario preso presso l’Isef statale di Milano e detiene un titolo polivalente di specializzazione per soggetti portatori di handicap. Ha inoltre un diploma di specializzazione conseguito al corso “Il Dirigente pubblico a la gestione del personale: gli strumenti giuridici e manageriali” svoltosi a Bologna presso la Ssna nel 2012/2013. Il curriculum riporta poi una lista di pubblicazioni – libri e dvd – che riguardano, tra l’altro, il tema dell’educazione sostenibile, la promozione sportiva e le prospettive in quest’ambito della scuola italiana, la danza e gli sport di squadra nella scuola. Ha ricoperto diversi incarichi di insegnamento presso l’Università degli Studi di Milano, per il Master Universitario “Sport Management, Marketing and Sociology”; all’Università Cattolica “Sacro Cuore” di Milano; presso l’Università dell’Insubria di Varese, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea in Scienze Motorie.

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