Quando si dice: “Eravamo felici e non lo sapevamo…”. Sono passati ormai trentaquattro anni da quando , con la barba nera come la pece, giravo senza sosta ed alternavo le mie energetiche incursioni tra atletica, cultura e sport per tutti , tra FIDAL ed AICS, tra la politica e il giornalismo, gli hobby e gli amici, la famiglia. Quello era anche l’anno dei Giochi Olimpici a Los Angeles. Ogni giorno, all’alba volavo dall’EUR in Via Asiago, alla RAI, per imbonire via radio gli ascoltatori di Onda Verde – Onda Verde Mare, senza nulla togliere al primitivo impegno datato 1960, per condividere la rinascita e la crescita di una collettività innervata dall’associazionismo, da uomini straordinari, da Brodolini ad Usvardi, da ragazzi pieni di voglia di fare e di arrivare, uno per tutti Mennea, che a migliaia erano attivi ogni dove, lungo l’Italico Stivale. Davo il mio contributo alla proposta di legge di riforma dello Sport del Ministro Lagorio, concepita come “strumento di sviluppo per la personalità dell’uomo e di tutela della sua salute“ , piuttosto alla causa della salvaguardia ambientale con gli Amici dell’Acqua con Renzo Arbore, il Ministro Biondi, lo scopritore dei Bronzi Anfiarao e Tideo a Riace, Mariottini e tremila fan in un affollatissimo Teatro Tenda Pianeta, ancora vibrante per le rappresentazioni di Festa di Piedigrotta, il grande spettacolo realizzato con Roberto De Simone e la Nuova Compagnia di Canto Popolare, con Mondo Teatro AICS. Avevo appena lasciato la mia “dorata” vicepresidenza dell’Associazione Turismo alla Lega delle Cooperative, mi preparavo ad una nuova sfida elettorale per il Comune di Roma , trovavo il tempo e la forza di non mollare mai, dagli appuntamenti del Settore Amatori con i “tapascioni” della corsa, ai voli non pindarici con Nebiolo e gli amici della grande atletica , piuttosto che ai Campionati e Congressi dei CSIT o alla Sagra del Tartufo a Forlimpopoli. Lo slogan era ” Dalla protesta alla proposta”, con un forte no alla droga ed alla violenza, il coinvolgimento nelle iniziative, nelle intraprese ispirate all’ottimismo della volontà, la condivisione delle speranze di tanti giovani, speranze che purtroppo avrebbero incontrato una secca, traumatica battuta d’arresto all’inizio degli anni novanta, senza che ad oggi ci si sia ripresi dallo strame. Questo complesso grumo fatto di ricordi ed emozioni, di domande e risposte, di tanti dubbi e certezze sul senso del divenire e del continuare ad impegnarsi, si sintetizza in un messaggio ed una “istantanea” , che quattro anni fa mi fu mandata dall’amica Susy Rame: “ Ciao Ruggero, sono passati 30 anni da quel giorno, la foto non è bellissima, ma l’unica che ho insieme a te. Era il 4 luglio del 1984 in Via Montopoli. Buona serata Amico mio, ho imparato molto da Te. Grazie per tutto quello che sei riuscito a trasmettermi. Ciao, Susy “.
Ruggero Alcanterini
Direttore responsabile de L’Eco del Litorale