Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa a firma del presidente dell’Associazione “Per Lupetta”
“Una storia che ha dell’incredibile se non fosse che si svolge nel comune di Ardea, balzato recentemente all’attenzione mediatica per le questioni di abusi edilizi di vecchia data e fiscalità evasa o sommersa, situazioni talmente storiche ed incancrenite che, ad oggi, risultano di difficile risoluzione, situazioni che, con un tempestivo intervento della Pubblica Amministrazione si sarebbero potute evitare! Ma Ardea sembra non aver imparato la lezione e continua nel suo atteggiamento di indifferenza ed omissione anche quando le viene data la possibilità di agire in modo preventivo. E’ il caso dei numerosi esposti inoltrati all’ufficio tecnico e alla Polizia Locale dall’Associazione “Per Lupetta” in merito alle difformità riscontrate nella procedura del rilascio del Permesso di Costruire e nella esecuzione di opere per l’illuminazione pubblica nel consorzio Lido dei Pini Lupetta, gestiti dal consorzio stesso ed affidati alla ditta Elettrica Amati. L’indifferenza manifestata dall’ufficio tecnico del comune di Ardea ai vari esposti, solleciti e diffide da parte dell’Associazione ha costretto quest’ultima a rivolgersi, nel luglio del 2017, all’Area Vigilanza Urbanistico-Edilizia e Contrasto all’Abusivismo della Regione Lazio che ritenendo fondate le molte difformità procedurali, amministrative ed esecutive, ha invitato l’ufficio tecnico alla produzione di ulteriori documenti oltre quelli già inviati dall’Associazione. Ma lo stesso ufficio tecnico, quello che dovrebbe tutelare il territorio dagli illeciti edilizi ed urbanistici, tergiversa, procrastina ed elude le richieste costringendo così la Regione Lazio ad inoltrare, allo stesso ufficio tecnico del comune di Ardea, il 21 febbraio 2018, una “Diffida” a provvedere con gli accertamenti e a fornire immediato riscontro all’Ente.
Tra le difformità rilevate dall’Associazione Per Lupetta ed sposte all’ufficio tecnico e alla Polizia Locale prima, e alla Regione Lazio poi, ne citiamo solo alcune: mancata convenzione che autorizzi il Consorzio ad eseguire le opere di illuminazione pubblica, assenza dell’approvazione da parte dell’assemblea dei Soci del consorzio che autorizzi i lavori ed il relativo importo di spesa, mancato affrancamento degli usi civici, opere eseguite in difformità all’autorizzazione paesaggistica e in difformità al Regolamento del Comune sugli scavi, assenza del collaudo prima della messa in funzione dell’illuminazione, grado di illuminamento 2-3 volte superiore ai limiti imposti per legge, ecc. Probabilmente, in un ufficio tecnico diverso da quello di Ardea, sarebbe bastata una minima parte di quanto segnalato per attivarsi con le dovute verifiche e dare seguito alle richieste della Regione Lazio evitando a quest’ultima di dover ricorrere ad una “Diffida”. Ma, se quanto fin qui descritto può suscitare indignazione e sdegno per chi crede nella legalità, il paradosso di questa vicenda sta nella richiesta del consorzio di un contributo economico di oltre 400 mila euro al comune di Ardea per quelle stesse opere su cui la Regione Lazio ha già riscontrato molte difformità oltre a quelle descritte, richiesta inviata al Comune con una cartella esattoriale in totale violazione alla normativa che regola i consorzi stradali.
Quindi, volendo riprendere quanto raccontato dal Sindaco Mario Savarese, ospite nella trasmissione di LA7 il 22 febbraio scorso, se la piaga dell’abusivismo genera, automaticamente, una mancata entrata nelle casse comunali di tributi imposti ai privati, nel caso del consorzio Lido dei Pini Lupetta – e dell’impianto di illuminazione pubblica – si esigono soldi pubblici addirittura per realizzare opere difformi alle normative!
Questa brutta e oscura storia, iniziata circa un paio di anni fa e a cui più volte è stato dato spazio dalla stampa locale, sta diventando sempre più paragonabile ad una fiction a puntate a cui sembra ormai doveroso dare il titolo, velatamente evocativo, di: “E le stelle stanno a guardare!”
Eliana Peperoni