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LA PIAGA DELLA VIOLENZA NELLO SPORT

2 NOVEMBRE 2010
PENSO CON GRANDE DISAGIO AL FORZATO CLIMA RISARCITORIO INNESCATO DALLA VIOLENZA INTORNO AL FENOMENO SPORTIVO. IERI AL SAN PAOLO C’ERA UN CLIMA SURREALE, SENZA UNA PARTE DEL PUBBLICO, RELEGATO AGLI “ARRESTI DOMICILIARI”, APPELLI E MESSAGGI DI RICONCILIAZIONE, DOMINATI DA UNA ORRIBILE PROMESSA DI “VENDETTA”, CHE NESSUNO HA OSATO RIMUOVERE… SORVOLIAMO SULLA BLINDATURA DI CITTA’, STADIO E CLUB ROMANISTA , PRIMA, DURANTE E DOPO L’EVENTO AGONISTICO, IL CUI ESITO DAVA L’IMPRESSIONE DI ESSERE SCONTATO… PERCHE’ PIEGARE LA TESTA PER L’ENNESIMA VOLTA DI FRONTE A CHI NON ESITA A SEQUESTRARE UN TRENO O INGIUNGE LA SOSPENSIONE DEL GIOCO, ANNUNCIANDO LA MORTE MAI AVVENUTA DI UN BAMBINO? QUINDI SE LE RAGIONI D’ORDINE PUBBLICO IMPONEVANO SCELTE ODIOSE ED INIQUE, MI CHIEDO SE NON FOSSE MEGLIO DECIDERE CHE LA PARTITA NAPOLI – ROMA SI GIOCASSE IN CAMPO NEUTRO, SENZA PUBBLICO, PIUTTOSTO CHE INNESCARE UN POSSIBILE SUBDOLO MOVIMENTO PENDOLARE TRA LE TIFOSERIE VIOLENTE DELLE DUE CITTA’, NELLA LOGICA DELL’ANDATA-RITORNO.
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