Come molti prevedevano, il conflitto ucraino rischia seriamente di trasformarsi in guerra europea che coinvolge in pieno anche l’Italia. Lo dimostra l’attacco degli hacker russi a molti nostri siti istituzionale, incluso quello dei Carabinieri.
Da notare, tra l’altro, che l’attacco è avvenuto quando la premier Giorgia Meloni era ancora in Ucraina, dove ha incontrato il presidente Zelensky e altri esponenti del governo di Kiev.
E’ molto probabile che Mosca sia irritata per le nuove posizioni della Meloni. In precedenza era euroscettica e molto vicina al premier ungherese Viktor Orban, notoriamente filo-russo. Giunta al governo, ha subito adottato posizioni europeiste e atlantiste, incassando quindi il placet del Presidente USA Joe Biden.
In realtà la guerra rischia davvero di debordare avvicinandosi sempre più ai confini europei e italiani, e si tratta di un problema grave che, in sede politica, non viene discusso con la serietà che merita.
Le ultime mosse di Vladimir Putin indicano con chiarezza la sua volontà di ricostituire in qualche modo la defunta Unione Sovietica. Sta infatti puntando anche la Moldavia, ex repubblica sovietica, dove c’è la Transnistria, territorio secessionista con la presenza diretta di truppe russe.
Putin, con la frase “Stiamo difendendo i nostri confini storici”, ha lasciato capire di considerare Ucraina e Moldavia inserite entro tali confini. Parlando in questo modo, tuttavia, non si comporta da presidente dell’attuale Federazione Russa, bensì da presidente della ex URSS.
Dunque non lo preoccupano i rovesci subiti dal suo esercito in Ucraina, né le aspirazioni autonomiste delle ex Repubbliche sovietiche dell’Asia centrale come il Kazakistan.
Tira dritto per la sua strada, forte anche dell’appoggio tutt’altro che neutrale della Repubblica Popolare Cinese. E non si vede come i continui invii di armi occidentali all’Ucraina possano davvero modificare il quadro.
A questo punto in Italia si deve discutere seriamente della situazione. Gli americani sono lontani, e il nostro Paese dovrebbe pensare a tutelare i suoi interessi nazionali, piuttosto che appiattirsi su strategie decise da altri.
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