Anzio questa mattina si è risvegliata orfana. Se ne va un pezzo di storia della città neroniana, nella nottata si è spento presso la sua abitazione il Dott. Vincenzo Gentile, 92 anni e una vita spesa per la medicina. Gentile era di origini pugliesi e arrivò ad Anzio nell’immediato dopoguerra, carico di aspettative e di rigore professionale. Si distinse subito per l’apertura di uno studio medico avveniristico per l’epoca, che poteva vantare un efficiente laboratorio di analisi e radiologia. Ha rivestito successivamente il grado di Capitano medico dell’Ospedale Militare della città (l’ex sanatorio), rifiutando (uno dei pochi) la strada più breve della mutua, che gli avrebbe garantito assistiti in quantità industriali e guadagni stabili. Il dottore preferì sempre la strada della ricerca e della professionalità, e conquistò numerose famiglie della zona per il calore umano con cui trattava ogni singolo caso. Ha curato con amore e senso di responsabilità numerosi bambini, riuscendo a salvare molte vite, a tal punto che il suo nome divenne presto sinonimo di assoluta eccellenza medica. Anche negli ultimi anni di vita, nonostante le condizioni di salute non perfette, il dottor Gentile ha continuato ad aprire il suo studio e a dispensare preziosi consigli a tanti cittadini anziati. Come tutti i grandi uomini, sapeva essere umile e ironico, dotato di uno spirito british che lo faceva distinguere dalla rumorosa e più diretta anima “portodanzese”. Un signore d’altri tempi e un medico di primo livello, questo era per tutti il dottor Vincenzo Gentile. La città di Anzio ha perso un’icona.