SZCZESNY 6,5 Prende una rete da 10 cm. E fa di tutto su Brahim per non incassare la seconda. Evita la terza con una grande parata. Il tutto senza il benché minimo aiuto dai difensori.
DANILO 6,5 Almeno lui gioca, combatte, ha perfino la possibilità di tirare durante i 20 minuti canonici di esistenza della Juve. Poi, unico traversone in 90 minuti, serve a Milik la palla del 2 a 1, sprecata. E pensare che ha anche un cliente come Leao da curare…
BONUCCI 4 So già cosa diranno i soliti estimatori di questo ormai imbolsito difendente, ma è ora di ringraziarlo per gli anni di militanza e poi di destinarlo in seduta stabile in panca. Lento di piede e lentissimo di testa, è la ragione per cui la Juventus attacca sempre contro avversari schierati. E se deve rincorrere all’indietro per rintuzzare un attacco, arriva con comodo ad azione conclusa, sperando che tutto sia andato bene. Tornate indietro con la memoria e vedrete che, da quando è tornato a fianco di Bremer, la Juve ha sempre preso rete e spesso più di una. Ma è un caso, no?
BREMER 5 Voto espresso in funzione del ruolo che ha dovuto ricoprire, cioè il cursore per uscire dalla propria metà campo. Che non sia il suo gioco, se ne sono accorti anche gli ipovedenti. Dato che sa marcare alla grande, Pioli non gioca con la punta centrale, mica scemo. E così l’acqua che si imbarca al limite dell’area andrebbe bene per fare media con la siccità di quest’estate.
ALEX SANDRO 5 Ha sulla coscienza la posizione che tiene in gioco Tomori nel tiro del vantaggio. Mi ricorda la non salita di Madrid che permise a Cristiano Ronaldo di mettere in mezzo la palla da cui scaturì il bidone al posto del cuore di Oliver. Sandro è un giocatore su cui contare se si tratta di mantenere la posizione. Infatti gli altri ci contano… Il resto non interessa, se nel topico il suo zampino c’è ogni volta.
CUADRADO 5 Nervoso e sconclusionato. Invece di giocare lineare, cerca di ritornare il giocatore che è stato, ingaggiando duelli che lo vedono soccombere e prendere un’ammonizione da Orsato che non fischia mai, tranne che per lui. O meglio, tranne che contro di lui, perché mi domando che traveggole abbia avuto per dare il vantaggio sull’azione che ha portato al corner decisivo. E’ vero che siamo solo all’inizio della stagione, ma col cuore che piange, annuncio che anche il colombiano va accomodato su una comoda poltroncina da panchina. Grazie di tutte le gioie che ci ha dato, ma non se ne può più. (McKENNIE 4 Di male in peggio, fine della trasmissione)
LOCATELLI 5,5 Cerca di mettere ordine nella zona nevralgica del campo e nei primi 30 minuti la prestazione ha anche un perché. Poi inizia a “battere in testa” e la sua corsa diventa quasi lenta come quella di Bonucci e le idee evaporano nel tiepido cielo meneghino. Chiude un triangolo forse con l’unica palla precisa di Vlahovic, ma l’andatura da mezzofondista non gli consente di giungere al tiro (PAREDES 5 Della serie: siamo da capo, i subentranti sono peggio dei sostituiti. Già alla Roma non aveva brillato, al PSG non hanno fatto le barricate per non lasciarlo partire, mi pare che alla Juve la musica non sia cambiata, salvo il fatto che in campo dimostri la desolante inadeguatezza
di chi compra questi mezzi giocatori)
RABIOT 6 Dura 60 minuti e li gioca con una buona personalità, se rapportata al nulla cosmico dei compagni. In mezzo al campo detta legge da subito, poi se la sfanga, a seguire combatte ed infine alza bandiera bianca. M ci prova. (SOULE’ N.G. Prova a fintare a 40 metri per superare l’avversario, una, due , tre volte. Allora è un vizio… Che nostalgia di Frabotta!)
KOSTIC 4 Non pervenuto. Proprio mai visto, ma neache avendo una vista da lince. Ah no, una volta mi pare di averlo notato: è rientrato verso il vertice dell’area di rigore rossonera e poi ha cercato la palla sparita. (MIRETTI 5 “..ma devo proprio entrare, mister? Che ci faccio in campo?” Eh, i soliti ideologi dei giovani, se la prenderanno con me perché a detta loro sono prevenuto rispetto ai giocatori sotto i 20 anni. Come vorrei Camavinga, Haaland e compagnia fiondante. Li voglio forti forti, i giovani, non tappabuchi per le mancanze societarie nel mercato estivo)
VLAHOVIC 4,5 Mezzo punto in più per 2, non 3, triangoli chiusi. Detto questo, contro il Milan si è scoperto quanto avesse ragione Allegri a parlare del serbo come di un giocatore che ha ancora tanto da affinare. Viene indietro ad appoggiare l’azione della squadra, che è già un miglioramento rispetto al Dusan pronti via, ma dimostra una carenza tecnica di controllo palla, talvolta imbarazzante. Il servizio nella terra di nessuno a Brahim Diaz per il secondo goal del Milan, spero che glielo diano da vedere per i prossimi 30 giorni a mo’ di purga di prima mattina. (KEAN 6 Peccato che Tomori gli devii il tiro dell’ 1 a 2, non sarebbe servito granché, ma faceva curriculum. Ha più occasioni lui di Vlahovic e Milik messi assieme e in 5 minuti)
MILIK 5,5 Destinato a soccombere ma non per demerito suo. Strozza di testa l’occasione per riaprire la partita. Vaga nella trequarti avversaria con fede incrollabile nei miracoli. Che una volta capitavano, oggi sono sempre più rari.
ALLEGRI 5 Perchè la squadra esce sconfitta da san Siro, ma continuo a pensare che contro la mancanza di personalità e di “garra” croniche ed ormai endemiche senza speranza, abbia qualche alibi. La buona sorte dapprima ci premia con un paio di pali che ci graziano, poi sotto forma di arbitro “all’inglese” ci rende la pariglia con gli interessi. Tutto senza che il mister possa metterci mano. Prova ad innestare l’americanino per liberare la destra dell’attacco, ma ottiene il risultato opposto. Cambia il cambiabile, ma se Paredes peggiora il fosforo rispetto a Locatelli, non resta che consegnarsi ad una resa incondizionata. Dopo Monza ho deciso di non difendere l’indifendibile, ma chi va in campo sembra che si applichi per eseguire al contrario le disposizioni impartite. Le gare sono preparate con “granu salis”, a giudicare da come la squadra scende in campo e inizia le gare. Dopo 20/30 minuti scompare e lascia campo agli avversari, con Allegri che richiama a salire. E’ sempre così, solo così e l’allenatore resta a bordo campo, impotente. Non voglio giustificare nessuno, ma qualcuno ni dica se non funzioni in questo modo. Meno male che la trasferta di Haifa serve per farsi passare addosso la serata storta, ma tra le pieghe albergano tanti di quei dubbi che assomigliano assai a tarli grandi e grossi nelle menti già labili dei dipendenti a disposizione. E si ricomincia il solito lavoro sui cervelli, più che sui garretti…
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