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In Italia prodotti più di 30 milioni di tonnellate di rifiuti

Nasce l’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti

Secondo quanto riportato dal nuovo rapporto sui rifiuti urbani dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sono oltre 30 milioni (30,1 per la precisione) le tonnellate di rifuti prodotte nel 2016; il 2% in più (pari a 590 mila tonnellate) rispetto all’anno precedente.

Dato “in controtendenza rispetto” all’andamento degli ultimi cinque anni.

I numeri relativi al consumo di rifiuti

Il maggiore aumento di produzione (3,2%) è per il nord Italia con una produzione di 14,2 milioni di tonnellate. A seguire, il centro 6,6 milioni di tonnellate (più 0,9%) e al sud 9,4 milioni di tonnellate (più 1,1%).

I maggiori aumenti della produzione sono in Veneto, con più 9% e Trentino Alto Adige con più 4,5%, mentre “solo in tre Regioni” c’è stato un calo di produzione: Liguria (meno 3,1%), Molise (meno 1,2%), Calabria (meno 1,2%).

Per la produzione pro-capite la prima è l’Emilia Romagna con 653 kg a testa all’anno, seguita dalla Toscana con 616 kg a testa all’anno. Tra le province, Reggio Emilia ha il valore più alto con 749 kg. La media nazionale pro-capite è di 497 kg all’anno.

La raccolta differenziata raddoppia in 10 anni: si passa dal 28,5% del 2006 al 52,5% del 2016, con un aumento del 5% rispetto all’anno scorso. Ma, avverte l’Ispra, l’Italia è ancora in ritardo rispetto all’obiettivo del 65% fissato al 2012; obiettivo che è stato raggiunto “solo da 4 Regioni del nord”; tra queste il Veneto al 72,9%, il Trentino Alto Adige al 70,5%, la Lombardia al 68,1%, e il Friuli Venezia Giulia al 67,1.

La provincia con i livelli più elevati di raccolta differenziata si conferma Treviso con quasi l’88%, seguita da Mantova (86,4%), Pordenone (82,3%) e Belluno (80,4%). I livelli più bassi di differenziata, “inferiori o di poco superiori al 10%”, si registrano nelle province siciliane di Siracusa (9,3%), Palermo (10,4%), Enna (11%).

Proprio per fronteggiare questa emergenza, l’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme all’Avv. Ezio Bonanni, ha istituito l’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti con lo scopo di arginare la contaminazione dei luoghi di vita e di lavoro e i danni all’ambiente e alla salute che ne conseguono.

L’impegno dell’ONA per l’emergenza rifiuti

Gli operatori dell’Osservatorio Nazionale Rifiuti, dipartimento dell’Osservatorio Nazionale Amianto, hanno istituito un’unità di crisi operativa 24 ore su 24, grazie alla disponibilità del coordinatore nazionale ONA, Sig. Antonio Dal Cin, cui ci si potrà rivolgere, oltre che con contatto telefonico al n. 0773/511463, anche all’indirizzo email ona.gdf@gmail.com.

All’interno dell’organizzazione anche il Sig. Antonio Geracitano, esperto in materia di rifiuti e di tutela dell’ambiente e l’iniziativa si avvale già della collaborazione delle Guardie Nazionale Amianto di ONA Onlus.

L’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti ha già iniziato il censimento anche delle discariche abusive e anche delle piccole discariche ovvero dei luoghi contaminati, una terra dei fuochi che purtroppo riguarda ampi territori del nostro Paese.

Sono migliaia le discariche abusive in Italia, e su denuncia dell’Osservatorio Nazionale Amianto, a suo tempo, fu avviata anche una procedura di infrazione. Il tema è stato pure cavalcato da alcune forze politiche e l’Italia è ancora sotto osservazione da parte della Commissione Europea dopo che nel 2007 ci fu la condanna da parte della Corte di Giustizia, cui ha fatto seguito l’ulteriore condanna nel dicembre 2014 al pagamento di una multa di 42milioni di euro l’anno per le 198 discariche abusive.

Dalle 198 discariche del dicembre 2014 eravamo passati a 185 a luglio 2015, con appena 13 situazioni sanate. Ora sul territorio nazionale ne restano 155, con 30 nuovi casi risolti.

Tutti i cittadini possono intanto rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto inoltrando una email all’indirizzo osservatorioamianto@gmail.com oppure contattando il Sig. Antonio Dal Cin al n. 0773/511463.

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