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Irma la terribile, nuova regina dei Caraibi

Irma era il nome di una simpatica zia di mia moglie, un po’ borbottona. Adesso corrisponde a quello di una malefica regina, che ha usurpato il trono alla salgariana Honorata e identifica un fenomeno caraibico dieci volte più veloce di Bolt, tanto quanto le Ferrari e le Mercedes in Formula Uno.

Appunto, un urgano di Categoria 5 super, ovvero devastante, in movimento tra luoghi paradisiaci, belli, bellissimi, ma anche connotati da livelli di povertà assoluta, ipercontrastanti con il glamour elettivo per il turismo e la fuga dei capitali.

Diciamo che Irma, la nuova crudele despota piombata su Tahiti, Bahamas, Porto Rico, Barbuda, Isole Vergini … sta brutalizzando senza distinzione buoni e cattivi, laddove per centinaia di anni si sono riversati i flussi coloniali degli europei e dove i mercanti di schiavi, mai passati di moda, avevano trasferito nel tempo milioni di disgraziati, adesso orientati verso l’Europa.

Il succedersi di eventi climatici sempre più carichi di energia dovrà pure far riflettere sulla loro ineluttabilità e sulla loro relativa dipendenza dai fattori antropici. Si tratta di comprendere che gli umani sono sempre più la causa dei loro mali, costretti a piangere se stessi, loro malgrado, salvo la minoranza dei satrapi, che si arricchisce sulle attività inquinanti e sulle catastrofi naturali e innaturali, come le guerre.

Una volta si diceva: “ A mali estremi, estremi rimedi !” Purtroppo all’incombere ed allo scatenarsi di fenomeni come Irma c’è poco da rimediare e – quel ch’è più grave – il cambiamento climatico in corso sta rendendo inospitale anche il mare della fantasia, quello in cui navigava Emilio Salgari con i suoi corsari Nero, Rosso e soprattutto lei, Honorata Wan Guld, la vera amata e indimenticabile Regina dei Caraibi.

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