(Adnkronos) – L'influenza continua a farsi sentire e "con il ritorno a scuola dei bambini e dei ragazzi, la ripresa a pieno ritmo del lavoro e gli autobus di nuovo pieni, possiamo aspettarci una piccola impennata di casi", spiega all'Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. Del resto "ancora non è stato raggiunto il picco dell'epidemia stagionale", precisa l'esperto. La ripresa delle attività scolastiche "favorirà la diffusione non solo dell'influenza ma anche dei tanti virus respiratori che stanno circolando, come l'adenovirus, i sinciziali respiratori, ma anche patogeni gastrointestinali". Per quanto riguarda il picco, invece, "non è stato raggiunto: per averne la certezza serve avere dati che certifichino la discesa dei casi. E questo non sta avvenendo. I dati dell'Istituto superiore di Sanità sono chiari, è tutto ancora in aumento. Aspettiamo di vedere cosa succederà con l'apertura delle scuole e quando comincerà la discesa", conclude Ciccozzi che però invita ancora a vaccinarsi: "pensare che si è vicini al picco quindi il vaccino non serve è assolutamente sbagliato. Anche quando comincia la 'discesa' dei casi, infatti, siamo sempre di fronte a contagi e ci si può ammalare con tutte le conseguenze". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)