Ogni commento è inutile: la Procura della Repubblica di Velletri ha confermato la presenza di materiali di amianto e diossina nei reperti attinti dal rogo. “Purtroppo quello che temevamo si è verificato e ora gli effetti sulla salute per quanto riguarda l’amianto si vedranno nei prossimi 20, 30, 40 anni, quando ci saranno i casi di mesotelioma. È necessaria la massima precauzione: cercare di evitare le esposizioni con maschere protettive e altre raccomandazioni elaborate dai sanitari del comitato tecnico scientifico di ONA Onlus” – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
L’amianto provoca patologie fibrotiche e cancerogene. Secondo Iarc 2012 (International Agency for Research on Cancer), tra le neoplasie causate dall’esposizione all’amianto rientrano anche il cancro alla laringe e alle ovaie, ed, inoltre è stata confermata l’associazione tra esposizione ad amianto e maggiore incidenza di cancro alla laringe, allo stomaco e al colon retto. Per quanto riguarda le patologie fibrotiche, rileva la necessità di una intensa esposizione, mentre per quanto riguarda quelle cancerogene non esiste un limite al di sotto del quale il rischio si annulla.
Emergenza amianto – L’allarme amianto è ben più vasto di quello che raccontano i dati epidemiologici: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, purtroppo ogni anno, solo per il mesotelioma e per il tumore al polmone, perdono la vita più di 107.000 persone e decine di migliaia sono coloro che si ammalano. In Italia più di 6.000 persone perdono la vita ogni anno.
Occorre evitare ogni forma di esposizione ad amianto, e quindi ogni inalazione di polveri e fibre, peraltro dannose anche se ingerite, in assenza di limiti di soglia.
Lo IARC lo ha ribadito: “At present, it is not possible to assess whether there is a level of exposure in humans below which an increased risk of cancer would not occur” (al momento non è possibile determinare l’eventuale presenza di un livello di esposizione umana al disotto del quale non sussiste un aumento del rischio di contrarre il cancro). Lo stesso Prof. Irving Selikoff in “Asbestos and disease” del 1978, afferma testualmente: “the trigger dose may be small, in some cases extraordinarily so” – Selikoff, Asbestos and Disease, Accademy Press 1978, Relationships – second criterion, p. 162) e ciò evidenzia come anche poche fibre, e dunque una c.d.”trigger dose” – anche “straordinariamente piccola”, può determinare l’insorgenza quantomeno del mesotelioma;
Non sussiste quindi una soglia al di sotto della quale il rischio si annulla. Conseguentemente, nel caso che qui ci occupa (rogo di Pomezia), sussiste un rischio in relazione alla conferma da parte degli organi inquirenti (Procura della Repubblica di Velletri) della presenza di amianto.
Rischio amianto anche in caso di ingestione. L’amianto ingerito fa male, lo dice un rapporto dello IARC, agenzia di ricerca sul cancro dell’organismo Mondiale della Sanità (OMS). Il rapporto recita: “Esistono prove sufficienti per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto per l’uomo. Provoca il mesotelioma, il cancro del polmone, della laringe, e dell’ovaio. Inoltre sono state osservate associazioni positive tra l’esposizione a tutte le forme di amianto e cancro della faringe, stomaco, colon-retto Esistono prove sufficienti negli animali per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto Tutte le forme di amianto sono cancerogeni per l’uomo”.
L’ingestione di amianto è considerata “esposizione primaria” al pari dell’inalazione.