Il Capo del Dipartimento Governativo per la Protezione Civile, Fabrizio Curcio, durante l’audizione in Commissione Territorio e Ambiente al Senato, non ha lasciato spazio alle interpretazioni: le risorse per la prevenzione incendi sono pressoché ridotte a zero e quindi non rimane che l’emergenza per tentare di limitare i danni da catastrofe ambientale. La legge quadro 353 sugli incendi boschivi del 2000 era innovativa e prevedeva un adeguato finanziamento da parte dello Stato. Quel finanziamento negli anni è stato progressivamente ridotto fino alla inutilità. Nel frattempo è stata smantellata la Guardia Forestale, lasciando le aree verdi italiane senza alcuna manutenzione e vigilanza. Se facciamo lo sesso ragionamento per la manutenzione dei manufatti, come le strade e i ponti, i canali e gli argini dei fiumi, gli acquedotti e gli edifici pubblici, i mezzi del trasporto su ferro e gomma, ne deriva un quadro che impone a chi governa scelte equivalenti ad atti di coraggio, secondo priorità assolute nell’interesse della collettività e del Paese. Tutto questo, finché si è in tempo, può e deve essere visto come il primo punto all’ordine del giorno di qualsivoglia governo, indipendentemente dal colore.
E’ per questo, che io ho usato l’espressione “Benvenuti all’inferno!”, riferendomi ai migranti protagonisti della biblica transumanza verso le coste italiane. Pensare di accogliere indiscriminatamente esseri umani, a qualsiasi titolo, nelle condizioni in cui si trova la nostra società civile rappresenta un autentico atto di presunzione e di irresponsabilità.